L’incidenza tumorale, le morti collegate e le relazioni con i siti contaminati da inquinamento di vario genere.
Undici parlamentari del M5S scrivono al ministro dell’ambiente, Costa, chiedendo quali sono state e quali saranno le azioni che saranno messe in atto per bonificare i suddetti siti.
“Il Rapporto Istisan, studio epidemiologico dei siti contaminati, obiettivi metodologie e fattibilità, scrivono i grillini, ha preso in esame 4 casi studio in uno spazio temporale 2006/2012.
In 3 di questi casi sono emersi dati di incidenza tumorale superiori a quanto atteso.
A corredo, si allegano anche i dati contenuti nello studio Silicosis Mortality in Italy pubblicati dall’Istituto superiore di sanità sui morti per silicosi nel periodo 2000/2012.
Il suddetto studio contempla anche il territorio acrese con 40 decessi su 4 attesi.
Ci auguriamo che il ministro faccia sapere al più presto quali saranno le azioni. "
Nel frattempo chi chiediamo se le Associazioni ambientaliste di Acri (a patto che ne esistano), siano o meno a conoscenza dei suddetti studi, dell’interrogazione parlamentare del M5S e della nota vicenda del 1997 della quale Acri in rete si è occupata più volte. Cioè, vorremmo sapere quali le iniziative intraprese da queste Associazioni in merito alle due questioni, soprattutto quella relativa al 1997 quando nei pressi del cimitero di via Seggio, alcuni passanti avvistarono un tir abbandonato con a bordo del materiale non facilmente individuabile.
Ancora oggi, la paura è tanta come la consapevolezza che aver trascurato per anni quella vicenda non possa che aver procurato terribili dubbi.
Eppure, nel gennaio del 2000, la Commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta da Massimo Scalia, si è riunita per trattare il ciclo dei rifiuti e le attività illecite ad esso connesse.
Nella relazione vi è scritto, tra l’altro, che “nel comune di Acri, nell’estate 1997, è stato ritrovato un camion abbandonato che trasportava numerosi fusti contenenti rifiuti pericolosi ma, purtroppo, come in molti altri casi analoghi le indagini non hanno consentito di individuare l’esatta provenienza e la destinazione del carico.”
Ed ancora: “le forze dell’ordine hanno svelato un’attività di trasporto e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, in particolare miscele di solventi polari e di sostanze organiche ad alta concentrazione di cromo e materiale solido costituito da cuoio.
I rifiuti, trasportati su un autotreno, in parte venivano scaricati su un terreno sito in località Serra Cavallo nel comune di Bisignano ed in parte smaltiti presso la discarica del comune di Acri pur in assenza delle prescritte autorizzazioni regionali.”
Dopo anni, restano i quesiti. Come c’è finito il tir in quel posto? Da dove proveniva? Cosa trasportava di preciso? Come mai né comune né partiti né associazioni hanno chiesto un’indagine più approfondita?
L’ultimo rapporto, il secondo, sulle neoplasie nel territorio locale risale al 2013.
Il lavoro d’indagine prese in considerazione indicatori statistici di prevalenza e mortalità al fine di individuare efficacemente aspetti problematici del territorio rispetto alle neoplasie rilevate tra il 2010 ed il 2011 attraverso la compilazione, da parte dei medici di base, di un questionario di rilevazione.
Sono sette, quindi, che non si hanno informazioni a riguardo. Si tratta di ritardi gravi.
Scendiamo in piazza e ci esaltiamo, come giusto che sia, per cantanti, sportivi, personaggi dello spettacolo e non ci facciamo sentire su queste problematiche che interessano la nostra salute?
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