Dal mese di ottobre 2019 siamo in piena emergenza rifiuti a causa dei blocchi continui e delle limitazioni delle quantità massime dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati negli impianti regionali, provocate dalla saturazione delle discariche; blocchi, rallentamenti e limitazioni che non consentono di smaltire con regolarità i rifiuti indifferenziati.
A ciò si aggiunga che buona parte delle quote versate al comune di Cosenza, nella qualità di comune capofila, rimangono “bloccate” nelle maglie del dissesto nel frattempo abbattutosi sull’ente.
Le predette somme pari a qualche milione di euro, si ricorda, sono somme versate dai comuni ed assoggettate a vincolo di destinazione che servono per i pagamento del trattamento dei rifiuti ai gestori i quali – legittimamente – chiedono il ristoro minacciando ulteriori blocchi.
E però questi somme, confluite nelle casse del comune di Cosenza sono bloccate e pur essendo vincolate a questo scopo, sono tecnicamente congelate sino a quando i commissari dell’organismo straordinario di liquidazione non provvederanno a redigere la massa attiva e passiva.
Questi soldi però non sono del Comune di Cosenza!
In data odierna sono stati approvati, dall’assemblea dell’Ato Cosenza, gli schemi di contratto per la durata di un anno per procedere allo smaltimento della frazione residuale dei rifiuti negli impianti di trattamento autorizzati: Calabra Maceri ed Ekrò scaduti al 31 dicembre 2019.
Ciò nonostante la gestione dei rifiuti presenta le seguenti criticità: il quantitativo di rifiuti (residuo e organico) che entra a Calabra Maceri è nettamente inferiore a quello necessario a evitare emergenze, si conferisce infatti al 50% del quantitativo precedentemente autorizzato dalla Regione.
A ciò si aggiunga che il termovalorizzatore di Gioia Tauro è fermo e non si comprende se le cause siano ritardi nei pagamenti o ritardi nella manutenzione e la discarica di Cassano chiude giorno 10 febbraio.
Nonostante la situazione di grave disagio per tutti i comuni si apprende da un nota di stampa che Cosenza, autore del blocco dei pagamenti, verrà ripulita.
Qualora fosse vera la notizia, la decisione assunta, si paleserebbe profondamente iniqua ed irrispettosa nei confronti di quei comuni, tra questi molti in dissesto, che con enormi sacrifici hanno provveduto al pagamento delle tariffe per il conferimento. Io non ci sto!
I comuni virtuosi, invero, tra cui Acri, perfettamente in regola con i pagamenti fino al 31 dicembre 2019, non possono subire il medesimo trattamento, in termini di conferimento, dei comuni morosi.
Ed in effetti, con comunicazione del 3 febbraio sorso, a firma dell’Assessore al ramo si denunciava, alla Regione, all’Ato e per conoscenza agli impianti, il conferimento indiscriminato di tutti i comuni come metodo scellerato richiedendo l’autorizzazione al conferimento in misura maggiore od esclusiva da parte di quei comuni in regola con i pagamenti.
Autorizzare, invero, il conferimento indiscriminato anche ai comuni morosi equivale a legittimare un metodo: IL MANCATO PAGAMENTO!
Si chiede, pertanto, conto e ragione del perché si intenda premiare in termini di conferimenti proprio chi si sia reso autore del mancato trasferimento dei fondi versati dai comuni e destinati agli impianti a danno dei comuni che invece hanno provveduto- puntualmente- al pagamento.
E tanto si chiede nelle more della sigla dei contratti con i gestori anticipando di fatto, sulla scorta di quanto anche fatto dall’Ato Catanzaro, il principio per il quale chi paga conferisce!
Sarò infatti vigile e attento affinchè non venga perpetrato nessun abuso ai danni della mia comunità facendomi portatore in tutte le sedi di una protesta civile ma significativa.
Intanto chiedo ai cittadini di Acri l’ulteriore sforzo di praticare correttamente la raccolta differenziata riducendo al massimo la quantità del residuo e di non abbandonare abusivamente rifiuti indifferenziati per le strade.
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