Non dopo 17 anni come annunciato dal personaggio politicamente piccolo piccolo in perenne campagna elettorale, ma dopo 9 anni, che sono comunque tanti, e quando mancano 20 giorni all’avvio ufficiale della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale, il “Primo lotto funzionale della nuova S.S. 660” verrà finalmente consegnato alla città.
L’intervento – mi piace ricordarlo - venne inserito dal Consiglio regionale della Calabria nell’Accordo di Programma Quadro (A.P.Q.) “Infrastrutture” nel mese di dicembre 2005 e si sarebbe dovuto completare entro il 2012. Un’opera che, se fosse stata realizzata dall’ANAS com’era originariamente previsto, sicuramente sarebbe stata inaugurata nei tempi stabiliti. Ma la “politica” ha voluto che l’esecuzione dell’infrastruttura, insieme a quella strategicamente più importante che avrebbe dovuto avvicinare Acri a Sibari, venisse affidata alla Provincia, che, sulla nostra pelle, ha lucrato e vorrebbe continuare a lucrare voti e consensi. Un tratto di strada, questo, che in tutte le campagne elettorali che si sono susseguite, e di cui abbiamo perso il conto, era là là per essere aperto, come avvenuto nel mese di giugno 2017, alla vigilia del voto amministrativo, quando su di esso sono state sprecate camionate e camionate di bitume.
Quel che il personaggio politicamente piccolo piccolo, lo stesso che lo scorso 4 gennaio (quando mancavano 40 giorni alla data fissata, e poi slittata, delle elezioni regionali) ha inaugurato in pompa magna il “nulla” tagliando il nastro di un Palazzetto dello Sport ancora incompleto e addirittura nemmeno accatastato, omette dolosamente di raccontare è la genesi di quest’opera, il cui merito è da ascrivere a esponenti politici distanti anni luce dal suo mondo e dal suo modo di intendere le Istituzioni. Esponenti politici che hanno lasciato il segno e che oggi apprendono dell’importante epilogo dai “social”, in perfetta linea con quello che è lo stile ormai consolidato di un nano politico che, incurante delle sue disavventure giudiziarie, continua ad atteggiarsi a grande stratega politico.
Ma torniamo all’opera. Siamo nel mese di dicembre 2005, quando da pochi mesi Acri era rappresentata in Consiglio regionale da ben due suoi concittadini: Maurizio Feraudo, con la funzione di Segretario della Sesta Commissione (Affari Europei), e Michele Trematerra. Ebbene, entro il 31 dicembre di quell’anno la Regione avrebbe dovuto impegnare 750milioni di euro di fondi europei nell’ambito dell’A.P.Q. “Infratrutture”, pena il loro disimpegno, per finanziare opere infrastrutturali comprese nel “Piano decennale delle opere pubbliche” dell’Anas, in cui il Sen. Gino Trematerra - si noti bene - aveva fatto inserire il primo lotto funzionale della “Sibari-Sila” per circa 30milioni di euro e il primo lotto funzionale della nuova “S.S. 660” per poco più di 20milioni di euro. Ne viene investita la Commissione competente, la Sesta appunto, i cui membri si spartiscono letteralmente la torta e il consigliere Feraudo, essendo - lo ribadisco - i primi lotti funzionali delle due grandi infrastrutture compresi nel “Piano decennale Anas” per iniziativa di Gino Trematerra, riesce a “scippare” per il territorio di Acri l’imponente somma di oltre 50milioni di euro di fiondi europei: 30 per "avvicinare" Acri a Sibari e 20 per “deviare” la frana a ridosso dell’ingresso di Acri sulla S.S. 660.
Un motivo in più, dunque, per esprimere la mia personale soddisfazione per questo importante traguardo sebbene, ne sono certo, sarà l’occasione per l’ennesima passerella elettorale alla quale accorreranno esponenti di partito i cui nomi li troveremo, tra poco più di 20 giorni, impressi nelle liste per il rinnovo del Consiglio regionale. Probabilmente anche quello del Presidente della Provincia, che già nel mese di agosto dello scorso anno ne aveva pubblicamente preannunciato l'inaugurazione per il 27 settembre 2020 (!!!). E se così dovesse essere, complice la sospetta tempistica, avremo la conferma che questa cerimonia sarà funzionale più che agli interessi degli acresi e degli utenti del nuovo tratto stradale, alle velleità di chi continua, per proprio tornaconto elettorale, a speculare politicamente sul ruolo che ricopre.
Per il personaggio politicamente piccolo piccolo in perenne campagna elettorale che, come suo consolidato stile ed avvezzo allo sgarbo istituzionale, va tagliando a destra e a manca nastri per affermare sempre più il suo egocentrismo politico e con esso il suo disprezzo politico-istituzionale verso quanti non sono a lui “allineati”, sarà l’occasione per ribadire, ancora una volta, le sue reali intenzioni, che non sono certamente quelle di “governare” una comunità afflitta dai tanti problemi che rimangono irrisolti e, soprattutto, spossata dalle gravi emergenze come quella, per richiamarne una, della carenza idrica.
Maurizio Feraudo
Consigliere comunale
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