A breve potrebbero arrivare in città una ventina di migranti. A seguito, infatti, della disponibilità data da una struttura privata del territorio, la Prefettura ha valutato la possibilità di ospitare gli immigrati-profughi inviati dal Ministero dell'Interno.
La scelta della Prefettura è in linea con le modalità di gestione impostate su tutto il territorio che, come dimostrano le realtà già presenti in tanti Comuni, non hanno dato ad oggi particolari problemi.
Essere solidali nei confronti degli altri territori della Provincia che hanno già dato accoglienza e verso le situazioni di disagio, deve essere un principio al centro dell’agire quotidiano.
La struttura di accoglienza ospiterà i richiedenti asilo con le modalità e le tempistiche concordate direttamente dalla Prefettura con i proprietari dell’immobile.
Insomma, si tratta di un’iniziativa gestita in piena autonomia dalla Prefettura e dal privato che ha messo a disposizione gli alloggi.
È una scelta di civiltà e di sensibilità che, comunque, dovrà commisurarsi agli equilibri del tessuto sociale.
La permanenza dei migranti in un luogo è generalmente scandita da attività socio-educative tese a favorire la loro integrazione nel contesto locale. Come reagirà la comunità all’arrivo dei migranti?
Acri, però, si è sempre dimostrata una città ospitale, qui dal 2008 è presente una struttura di seconda accoglienza, La Casa di Abou, che ospita extracomunitari minori a cui vengono forniti una serie di servizi per meglio integrarli sul territorio. Alcuni di loro, una volta raggiunta la maggiore età, hanno deciso di restare nella cittadina silana dove sono impiegati in varie aziende e fabbriche.