Rende. “La Calabria che si muove”, l’iniziativa organizzata dal Csv, centro supporti per il volontariato di Cosenza e tenutasi ieri mattina al museo del presente, non solo è stata molto partecipata ma ha sollevato una serie di riflessioni. Del resto, il parterre lasciava pochi dubbi in tal senso. Erano presenti Franco Gebrielli, capo della Prociv nazionale, Mario Oliverio, presidente della Regione, Gino Crisci, rettore dell’Unical, il vice prefetto, Massimo Mariani ed il padrone di casa, Maria Annuziata Longo, presidente Csv e Marcello Manna, sindaco di Rende. E’ proprio Gabrielli ad animare il dibattito, non prima di aver incontrato in privato studenti e volontari. Gelo in sala, sguardi perplessi e gesti scaramantici quando afferma; “la Calabria ed il Vesuvio mi tolgono il sonno, la vostra è una regione bellissima ma nello stesso tempo è la più esposta ai rischi.” Non contento di ciò, aggiunge; “non ci sono le risorse necessarie, occorrerebbero miliardi di euro e secoli per mettere in sicurezza il territorio, gli edifici e le infrastrutture, troppi i ritardi accumulati e gli interventi errati.” Gabrielli, insomma, augura che non qui non accada mai nulla di grave altrimenti saremmo in pericolo tutti; “l’unica via da percorrere è la prevenzione che passa attraverso la consapevolezza del rischio e del pericolo.” Poi la stoccata ai Comuni; “mi risulta che metà dei Comuni calabresi non hanno in dotazione il piano di emergenza comunale e quelli che lo hanno fatto non sono a conoscenza dei cittadini che, quindi, non sanno cosa fare in caso di calamità.” Ed infine; “terremoti ce ne saranno ancora ma non sono loro ad uccidere ma l’opera dell’uomo.” Un quadro desolante arricchito dalle dichiarazioni di Oliverio; “bisogna rispettare le regole e gli strumenti urbanistici, basta con le volumetrie e con lo scempio del territorio, occorre puntare ad un consumo zero dello stesso attraverso il recupero, la riqualificazione e la messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio. Dobbiamo spendere ed investire le risorse che ci vengono dall’Europa e dal governo nazionale, ecco perché il primo provvedimento che ho assunto per la riorganizzazione della macchina regionale è stato quello di dar vita ad una grande Unità Autonoma Operativa come strumento di coordinamento per un grande progetto per la sistemazione idrogeologica e la difesa del suolo che deve comportare anche il recupero di una cultura della manutenzione”. “La Calabria che si muove”, prevede, fino al 21 marzo, una serie di seminari per esperti e neofiti, la mostra “Terremoti d’Italia”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e la visita di una struttura, una vera e propria “stanza sismica” capace di simulare i movimenti e le sensazioni di un terremoto. Le mostre sono visitabili, gratuitamente, tutti i giorni dalle 9,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 19.
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