In tempo di coronavirus è davvero difficile trovare qualcosa da leggere o ascoltare che vada aldilà delle tragiche statistiche di contagiati, morti da e per covid-19, zone rosse, decreti governativi, ordinanze regionali, etc. etc..
Reclusi come topi nelle nostre abitazioni abbiamo quasi smarrito il contatto con la realtà e, con essa, l’interesse per le problematiche locali con le quali, nonostante il covid-19, i cittadini continuano a convivere quotidianamente.
Anche la politica, nelle sue diverse articolazioni, ha sovvertito l’ordine delle priorità concentrandosi totalmente su un’emergenza sanitaria ed economica che mai e poi mai avremmo pensato di vivere in prima persona, costretta a fronteggiare una situazione imprevedibile che sino ad oggi si era abituati a vedere nei film o, tuttalpiù, a leggere nei romanzi.
Tornando alle vicissitudini del nostro piccolo centro, Acri, prima che iniziasse l’incubo dettato dalla pandemia in atto, come circolo politico locale ci eravamo ripromessi di richiamare l’attenzione della comunità su alcune delle tante problematiche che attanagliano il nostro martoriato territorio a causa della più volte denunciata inadeguatezza politico-amministrativa dell’amministrazione in carica.
Volevamo, giusto per citarne qualcuna, chiedere al sindaco ed alla sua maggioranza a che punto stavano i lavori per l’apertura della galleria che porta a Cosenza; delle eventuali iniziative intraprese per preservare e potenziare l’ospedale cittadino; chiedere conto del più volte annunciato mutuo ex lege regionale n. 24 di 500.000,00 euro per la bitumazione della rete viaria comunale; della totale noncuranza del decoro urbano nel centro cittadino e nelle periferie; della long list relativa ai fondi PAC nella quale figurano consiglieri di maggioranza in carica e loro affini o parenti stretti; delle eventuali misure di sicurezza adottate a seguito dei recenti episodi di furto nelle abitazioni; dello stato di degrado e totale abbandono in cui versano alcune strutture comunali come Parco Varrise; della stesura del bando di concorso per il rafforzamento dell’organico della locale polizia municipale che prevede la valutazione dei candidati per soli esami e non anche per titoli di studio posseduti e del fatto che nella lista dei partecipanti risultino pure stretti congiunti di consiglieri di maggioranza.
In poche parole avremmo voluto portare all’attenzione della cittadinanza, con più comunicati, queste ed altre questioni locali che, però, col passare dei giorni e l’avanzare della fase emergenziale ci è sembrato inopportuno proporre.
Di fronte a situazioni straordinarie ed eccezionali come questa ci è sembrato ovvio riconoscere preminente la salvaguardia della salute collettiva rispetto ad ogni altro tipo di attività politica, evitando di intralciare il campo con altre questioni (comunque importanti!) e lasciando libere le istituzioni di affrontare nel migliore dei modi questa delicata fase.
Epperò, proprio perché si disquisisce nell’ambito di ciò che può risultare o meno politicamente opportuno in tale periodo, non possiamo fare a meno di porre una domanda al nostro primo cittadino.
Egr. sig. Sindaco di Acri, Pino Capalbo, ci risulta che con determinazione dirigenziale della Regione Calabria n. 188 del 24 marzo u.s., pubblicata sul BURC n. 28 del 1 aprile, Le sia stato assegnato, con effetto a far data dal 27 marzo u.s., l’incarico di collaboratore esperto al 50% all’interno della struttura del consigliere regionale Aieta Giuseppe prevedendosi un corrispettivo, fino al 2025 (fine consiliatura), pari ad € 80.849,01. Non nutrendo alcun dubbio sulla Sua professionalità e sul conseguente proficuo apporto che sicuramente darà all’attività di consigliere dell’On. Aieta, non Le sembra politicamente inopportuno aver accettato un incarico del genere proprio nel momento in cui avrebbe dovuto concentrare tutte le Sue energie nella tutela della salute e della incolumità della comunità che rappresenta ?
Inoltre, lungi da noi la cultura giustizialista e del sospetto e sempre sotto il profilo squisitamente politico, considerato che sia Lei che l’On. Aieta risultate indagati, unitamente ad altre persone, in un procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica di Paola (CS), nell’ambito del quale vengono contestati i reati di cui agli artt. 81, 319, 319bis e 381 c.p. perché ‘ …. quale elettore nonché procacciatore di voti a favore dell’Aieta – quest’ultimo accettato la promessa di Pino Capalbo di procacciare voti in suo favore nella predetta tornata elettorale (2014-2019) quale corrispettivo per il mantenimento ed il rinnovo dell’assunzione del predetto Capalbo nella struttura speciale regionale facente capo all’Aieta istituita con Legge regionale n. 8 del 1997 e finanziata con risorse pubbliche regionali … … fatti commessi in Cetraro in data anteriore e prossima al 30 settembre 2019 ’ (provvedimento postato sul profilo pubblico dell’on. Aieta Giuseppe in data 11/02/2020), non sarebbe stato opportuno attendere l’esito dell’indagine, dalla quale, siamo certi e confidiamo, uscirete indenni risultando totalmente estraneo ai fatti contestati considerata la Vs. specchiata moralità comprovata da oltre 15 anni di attività politica senza macchia ?
Ci rifletta sig. Sindaco, cerchi di concentrare tutte le energie nella Sua veste di amministratore tutelando al meglio gli interessi della nostra comunità. Buon lavoro.
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