Le elezioni primarie saranno un momento importante e per varie ragioni.
La scelta della classe dirigente è - come sostenuto in altre occasioni – uno dei pochi momenti in cui il cittadino può, ancora, esprimere direttamente le proprie scelte.
Un sostegno a Giuseppe Cristofaro rappresenta la sintesi storica di un percorso. Conosco Peppe da quando avevo i calzoni corti, ne ho vissuto, indirettamente, la crescita politica fino alle vette più ambite. Egli appartiene a quella generazione di politici dell'ultima fase del P.C.I., a cui è approdato con una scelta coraggiosa e non priva di rischi.
Un parallelismo, pur con vari contrasti e distinguo, con la generazione "nobile" della sinistra locale viene spontaneo: è difficile non accostare il suo nome a quello di alcuni "padri storici" della Sinistra acrese.
Non tutto è stato lineare in questi anni e, in alcune occasioni, ci siamo trovati a sostenere posizioni divergenti ma sempre in una dialettica pienamente rispettosa l'uno dell'altro. La politica urlata, dei personalismi, delle vendette, degli interessi privati non ci è mai appartenuta.
Credo che, oggi, vada tributato a Cristofaro un senso profondo di appartenenza ad una comunità a cui ha dato molto. Lo ricordo giovane assessore comunale alla cultura nel 1985 con l'avvio del Teatro tenda, un bell'esempio di incontri di qualità. Lo ricordo amministratore regionale, sempre attento ai problemi, indipendentemente da chi li sollevava. Da presidente della Fondazione "Vincenzo Padula" ha trasformato Acri in una fucina culturale, che trova pochi esempi nel desolante panorama meridionale.
Le primarie nazionali hanno dimostrato, con la vittoria di Pierluigi Bersani, che l'elettorato di Sinistra non tollera la rottamazione fine a se stessa: quel 60% di consensi rappresentano un secco no all'accezione, perversa, che essere più "anziani" equivalga ad essere inservibili, semmai è vero il contrario.
L'onestà, l'esperienza, la preparazione, la costante attenzione ai problemi sono un bagaglio importante con cui Peppe si appresta a questo importante confronto.
Una nota stonata in queste primarie è stata – e lo dico senza alcun intento polemico – l'atteggiamento di chiusura del PD di fronte alle richieste di centinaia di giovani, che, semplicemente e garbatamente, chiedevano di posticipare di una settimana la data della consultazione, in modo da potervi prendere parte. Peccato per quest'occasione sprecata, peccato, soprattutto, perché a questa gente, genuina, il PD non ha ritenuto necessaria nemmeno una risposta. D'altra parte, cosa avrebbe potuto dire?
A questi giovani dico: fate il possibile per esserci. Sarebbe la migliore risposta ad un atteggiamento che non trova giustificazione alcuna. C'è da meditare e non poco.
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