L'udc prenda le distanze.
Acri. Pino Capalbo, consigliere comunale e candidato alla Camera per il Pd, ritorna sulla questione mettendo in dubbio il decreto 191 dello scorso venti dicembre. "Apprendo da una nota del centro destra – scrive in una nota - che l'operato del Commissario per l'attuazione del Piano di rientro, on. Scopelliti, sarebbe da difendere visto i dati e i risultati che le misure predisposte dalla gestione commissariale avrebbero prodotto sia sotto il profilo del contenimento delle spese sia sotto il profilo della riorganizzazione della rete assistenziale.
Allo stato i risultati del piano di rientro per l'area Nord della Calabria prevedono l'ospedale Hub di Cosenza, gli Spoke di Castrovillari, Rossano - Corigliano, Cetraro-Paola, gli ospedali di zona montana di San Giovanni in Fiore e Acri. Non si fa, quindi, alcun riferimento al decreto 191 che istituirebbe l'ospedale Spoke Acri - Castrovillari ma viene dato per acquisito la riconversione dell'ospedale di Acri in ospedale di montagna. Un atteggiamento responsabile da parte dell'Udc calabrese dovrebbe, quindi, indurre i suoi più autorevoli rappresentanti locali e regionali a prendere le distanze dall'attuale Commissario che ha palesemente smentito quanto da loro stessi affermato in più occasioni e cioè che l'ospedale di Acri non sarebbe stato mai ridimensionato ma addirittura potenziato. Ritengo ingannevole e ingiusto, da parte dell'attuale maggioranza cittadina continuare a generare ancora oggi la convinzione che il presidio Beato Angelo venga trasformato in Ospedale Spoke. Sarebbe, quindi, molto più facile, strumentalizzare la vicenda ma mi limito a far emergere le contraddizioni di un centro destra regionale e locale ormai sulla via del tramonto e, partendo dall'assunto che anche nella nostra comunità il diritto alla salute va garantito, chiedo chiarezza, affinché non si faccia propaganda sulla salute dei cittadini e perché Acri abbia un ospedale degno di definirsi tale."