Acri. Il popolo democratico, ma a quanto pare non solo quello, ha scelto il proprio candidato a sindaco attraverso le primarie. Si tratta di Giuseppe Cristofaro, docente, 63 anni che ha prevalso su Pino capalbo, 40 anni, avvocato. Cristofaro ha ottenuto 2193 voti pari al 52% mentre Capalbo, 1998 preferenze, ovvero il 42%. Così la ripartizione nei tre seggi istituiti sul territorio: a Serricella, Capalbo 317 voti (63%), Cristofaro 185 voti (37%), a San Giacomo Capalbo 231 voti (51%), Cristofaro (49%), infine Acri centro, Capalbo 1450 (45%), Cristofaro 1783 (55%).

Diversi gli spunti di riflessione e di dibattito: intanto la partecipazione degli elettori che sono stati 4200, ovvero poco meno di mille in più rispetto alle primarie del 2010 quando Cozzolino prevalse su Pino Capalbo. Quelle di domenica scorsa potrebbero essere state primarie di coalizione visto che anche altre forze politiche del centro sinistra hanno dato il loro contributo e i vari Psi, Sel, IdV, potrebbero accettare la candidatura di Cristofaro viste le loro palesi difficoltà di organizzazione e di radicamento sul territorio. Un altro dato da sottolineare è rappresentato dai voti raccolti. Si ha l'impressione, però, che le oltre quattromila preferenze andate a Cristofaro ed a Capalbo, non siano tutte di fede Pd e, quindi, di varia provenienza. Alle elezioni comunali del 2010, infatti, i democratici ottennero poco più di tremila voti, cioè mille in meno rispetto al dato dell'altro ieri. E' chiaro, a questo punto, che i due contendenti delle primarie hanno pescato in vari settori della città. Dal mondo culturale a quello giovanile, da quello delle liberi professioni a quello ecclesiastico, coinvolgendo, probabilmente, anche elettori che con il Pd non hanno nulla a che fare. Ora, per i democratici, scatta la seconda fase. Durante la campagna elettorale Capalbo e Cristofaro hanno parlato anche di future alleanze, il primo parlava di un centro sinistra tradizionale con Psi e Sel, il secondo, che è risultato vincitore, pensa ad una coalizione progressista e moderata. Tutto, però, dipende anche dalle indicazioni che vengono da Roma e dalla regione. Per il momento vanno in archivio primarie svolte con ordine e serenità, con i due protagonisti che alla fine si sono salutati con cordialità e che, certamente, avranno ancora momenti di confronto e di collaborazione anche per il bene del Pd stesso.