Acri. Il risultato delle elezioni uscito dalle urne della cittadina silana, impone una serie di riflessioni. Di alcune ne abbiamo già scritto nei giorni scorsi: il Pd è il primo partito, l'Udc, nonostante il 12%, continua a perdere consensi, il consigliere regionale uscente, già assessore della giunta Scopelliti, Michele Trematerra, non va oltre i mille voti ed, infine, ben settemila voti su diecimila sono andati a candidati estranei (ma non troppo) al territorio. Si tratta di elettori che hanno seguito le indicazioni dei vari esponenti politici locali, punti di riferimento per i cosiddetti forestieri. Nel centro sinistra, questa particolare classifica, è guidata da Franz Caruso, candidato tra le fila del Pd, che ha raccolto oltre cinquecento voti che gli hanno permesso di superrare candidati forti come Guccione, Aieta e Bevacqua. Caruso era sostenuto non solo dai socialisti, che qui ancora sono in numero discreto, ma anche dal settore sindacale e dalla Uil in particolare. Accanto a Caruso anche gli ex consiglieri comunali Michele Gabriele e Amedeo Gabriele, entrambi del Psi, Angelo Gencarelli, già consigliere comunale Udc e Mario Boancci, già consigliere comunale Pd. Nel centro destra spicca l'ottimo risultato di Giuseppe Graziano, già comandante del Corpo Forestale dello Stato, candidato nelle fila della Casa delle libertà, che ha raccolto 264 preferenze. Graziano aveva anche istituito un quartier generale nella centralissima pizza Sprovieri ed è riuscito ad avere la meglio su candidati come Gentile, Morrone, e Chiappetta grazie all'apporto dell'ex consigliere comunale ed ex coordinatore locale Pdl, Cosimo Manfredi e di Salvatore Ferraro, attuale vice sindaco nonché assessore comunale all'ambiente ed ai lavori pubblici, in passato candidato sia alla Regione che alla Provincia dove ha dimostrato di avere un buon seguito. Graziano, come risaputo, è stato eletto consigliere regionale grazie a poco meno di novemila voti e sarà, di certo, punto di riferimento per chi lo ha sostenuto a livello locale.