Acri. Riduzione di alcune tariffe ed esternalizzazione del servizio raccolta dei rifiuti, sono stati i punti più importanti discussi nel corso dell'ultimo consiglio comunale. Il sindaco tenuta ha illustrato le nuove tariffe riguardanti alcuni settori. In sostanza l'amministrazione ha rivisto al ribasso quelle tasse che, a causa del dissesto finanziario, era stata costretta ad aumentare nello scorso mese di gennaio. E' stato rivisto l'intero settore dei trasporti e sono stati diminuiti i diritti di segreteria relativi alle attività di edilizia e urbanistica. L'ordine del giorno è stato approvato dalla sola maggioranza (astenuti Udc e Pd). La maggioranza, inoltre, ha approvato il capitolato di appalto relativo all'affidamento esterno della raccolta dei rifiuti e che ha un costo di un milione e seicentomila. Presto ci sarà il bando di gara. Per il sindaco Tenuta "esternalizzare il servizio, che oggi costa tre milioni, significa abbattere i costi per i cittadini e raggiungere risultati altrimenti impossibili con le sole forze interne." Per Ferraro, assessore all'ambiente, "questa è l'unica strada da seguire per uscire dall'emergenza."
Secondo Udc e Pd, contrari, privatizzare la raccolta dei rifiuti è inopportuno. Per Capalbo e Mascitti (Pd) e Vigliaturo e Molinari (Udc) tanti sono i punti oscuri del capitolato e poche le chance di ottenere i risultati previsti. Che fine faranno gli operai del in forza al Comune? Basteranno alla ditta poco meno di due milioni per garantire il servizio? Queste sono alcune delle domande sollevate dall'opposizione. Sul piede di guerra anche la Cgil che accusa l'amministrazione di non aver coinvolto la popolazione e le forze sindacali in questa importante scelta che non tutela i lavoratori. Anche per questo motivo la Cgil ha annunciato una serie di iniziative e non è esclusa l'astensione dal lavoro da parte dei trenta operatori ecologici. Il sindaco tenuta, infine, ha annunciato che l'udienza circa il ricorso presentato dalla maggioranza contro la Corte dei Conti, è fissata al 30 aprile. Ciò vuol dire, quindi, che slitta ancora l'arrivo della commissione liquidatrice nominata dal ministero.