Stiamo leggendo in questi giorni diversi interventi relativi alla documentazione sanitaria inviata dall’ASP di Acri al comune di Acri. La cosa sarebbe da ridere se non ci fosse di mezzo la salute e il bene della collettività. Leggiamo che un dirigente medico dell’ASP di Cosenza, il dott. Pierfrancesco Rocca, pagato adeguatamente con le nostre tasse, si è preso la briga di rimarcare la differenza tra una “certificazione” e una “relazione di sopralluogo”. Riteniamo che le considerazioni sugli artifici lessicali le dovremmo lasciare agli avvocati, dal momento che è loro mestiere.
Noi, invece, vogliamo rimarcare l’attenzione sulla situazione di pericolo reale per la popolazione che si è venuta a creare, durante i primi cinque mesi e dal mese di ottobre del 2014. Il fatto che l’ASP ha effettuato più “relazioni di sopralluogo” nelle quali afferma che “la situazione , nell'interesse della salute dei cittadini, comincia a diventare insostenibile…”, ogni cittadino può rendersene conto consultando i documenti ormai di dominio pubblico, vuol dire che la situazione di pericolo igienico sanitario è stata accertata ed opportunamente certificata. Il fatto che ci sia scritto ”Questo Ufficio denuncia”, anziché “certifica”, annulla completamente tutta la situazione di emergenza? Crediamo proprio di no, anzi si cade nel ridicolo più assoluto. Volendo essere un tantino maliziosi, ci si sta “arrampicando sugli specchi”, chissà poi per quale oscuro motivo.
Vorremmo consultare anche le relazioni redatte dall’ARPACal citate dal dott. Rocca, magari mettendole a disposizione dei cittadini di Acri, per verificare su quali basi si afferma che “non ha rilevato pericolo per la salute pubblica”, forse i cittadini acresi hanno fatto troppo gli schizzinosi verso “un po’” di spazzatura per le strade!
Comunque sia, il Sindaco è Autorità Sanitaria Locale, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del D. Lgs. n. 112/1998, per cui l’ordinanza contingibile e urgente n. 3319 del 17/02/2014, certifica ulteriormente l’emergenza.
Non vogliamo continuare oltre con queste sterili e ripetitive polemiche in quanto appare ormai chiaro che l’amministrazione ha abdicato a parte dei suoi doveri nei confronti della popolazione, in primis al dovere di trasparenza ed onestà. Non ci fidiamo più visto che in più di un’occasione si è rivelata lontana dalle esigenze dei cittadini e sorda ai loro bisogni reali.
Per questo vogliamo manifestare tutto il nostro disagio nella giornata di giovedì 19 febbraio 2015, con un corteo variegato che dovrà essere di stimolo a tutti al fine di difendere le proprie idee e soprattutto i propri diritti.
Vogliamo, infine, informare i cittadini che stanno arrivando all’indirizzo dei membri del comitato, i maniera più o meno diretta, “inviti” a recedere dall’organizzare la manifestazione, che ribadiamo invece con forza e determinazione, si terrà invece il giorno 19 febbraio prossimo. Tutto ciò è inammissibile, e se ci saranno delle situazioni civilmente e penalmente rilevanti verranno denunciate all’autorità giudiziaria.
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