Acri. Ripartiranno a breve, i lavori relativi al sito archeolgico di Colle Logna, poco fuori il centro abitato. Tali ricerche hanno avuto inizio nel 1998, in seguito alla scoperta fortuita durante la costruzione dell'istituto tecnico commerciale.
Sul sito di Colle Logna si sono svolte due campagne di scavo, nel 1999 e nel 2000, grazie a fondi del Comune di Acri e della Provincia di Cosenza, che hanno riportato in luce una sequenza di grande rilievo per lo studio della transizione dall'età del rame all'età del bronzo. Lo scavo, interrotto dal 2000, non è comunque concluso. Gli strati già asportati hanno restituito numerosi vasi interi dell'antica età del bronzo, ma quelli da esplorare, secondo gli esperti dell’università La Sapienza di Roma, sono assai promettenti e comprendono infatti livelli di abitazione relativi alla facies di Laterza e strati con reperti del tardo Neolitico.” Ma quello di Colle Logna non è l’unico sito archeologico presente sul territorio. Nel 2002 sono state effettuate delle ricognizioni di superficie, grazie ad un finanziamento della Fondazione Padula, le quali hanno permesso di verificare segnalazioni raccolte presso la cittadinanza, precisandone ubicazione e cronologia, nonché di rinvenire altri siti archeologici tra cui Serra Policaretto, Piano del Barone, Gastia, Timpone della Morte, Carpineti, Pietre Marine, Croce di Baffi. Il territorio, secondo gli studiosi, presenta un elevato potenziale per la ricerca e la valorizzazione archeologica e storica, in particolare per i periodi preistorici e protostorici. Per quanto riguarda il sito più significativo, quello di Colle Logna, restano da indagare lo strato più profondo dell'insediamento dell'età del rame che presenta resti di strutture, forse abitazioni, e i livelli sottostanti, che testimoniano la più antica frequentazione dell'area in età tardo-neolitica. La durata prevista dello scavo è di due mesi circa. Tutti i contorni del progetto saranno illustrati nei prossimi giorni nel corso di un incontro che gli studiosi dell’Università terranno con l’amministrazione comunale che, a quanto pare, è molto disponibile affinchè riprendano i lavori di scavo sia per l’importanza storica che per un eventuale attrazione turistica.