Finalmente una buona notizia per il Parco Varrise, nel cuore della Sila Grande, o Sila Greca, ad un tiro di schioppo dal lago Cecita, sulla statale 660 Acri-Camigliatello. Grazie ad un finanziamento statale del ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, infatti, l’ampia area, nota anche per la massiccia presenza di pini ed abeti secolari, sarà resa più funzionale. Diecimila euro per l’acquisto e l’installazione di panchine, fontane, cestini porta rifiuti e tavoli. Si tratta di un primo passo a difesa di un Parco meta di turisti anche provenienti da fuori regione. Circa cinquemila metri quadrati, è una delle aree più suggestive della regione grazie ad una posizione geografica invidiabile ed alla presenza di abeti, pini larici e animali selvatici. Negli anni ’70 ed ’80 ospitava la colonia comunale poi negli anni ’90 la ristrutturazione, tra corsi e ricorsi, e la realizzazione di un ostello della gioventù, mai entrato in funzione, di un punto ristoro, di un campo da tennis, di percorsi naturalistici, di un’area giochi.
Ma di queste opere, oramai, è rimasto solo lo scheletro. Il tempo ed i vandali hanno portato via tutto. Infissi, suppellettili e addirittura il materiale dei servizi igienici. Le suddette opere, oramai, fungono da ricovero per i senza dimora ed anche per animali di grossa taglia e il cattivo odore la fa da padrone. Non è difficile, infatti, osservare una bella mucca all’interno dell’ostello che pascola indisturbata tra reti, materassi ed escrementi. Parco Varrise nasce come Colonia estiva negli anni cinquanta e per molti anni il Comune ha finanziato quella che per molti giovani locali era l’unica forma di vacanza estiva.
Poi, negli anni novanta, la ristrutturazione finanziata dalla Comunità Montana Destra Crati tra ricorsi, errori progettuali e varianti in corso d’opera. Alla fine, solo sperpero di danaro. Le varie amministrazioni che si sono succedute hanno anche pensato di affidare la gestione dell’area, attraverso bandi pubblici sempre andati deserti. Ora ci tenta l’amministrazione Tenuta che, quanto meno, cerca di rendere più ospitate l’area attrezzata per brevi soste e pic nic. C’è ancora molto da fare ma questo primo passo è già qualcosa.