Acri. “Non godo più della fiducia di alcuni consiglieri ed è giusto che mi faccia da parte anche perché credo che questa amministrazione non mi merita.” Da ieri Paola Capalbo non è più assessore alla cultura, pubblica istruzione, rapporti con le università, agricoltura e forestazione. Nel corso di una conferenza stampa ha annunciato le sue dimissioni (irrevocabili) che oggi saranno protocollate ed inviate al sindaco Tenuta.
Capalbo, in poco più di un’ora, ha spiegato i motivi della sua scelta ma, con orgoglio e soddisfazione, ha anche rivendicato quanto fatto in un anno e mezzo. Se ne va sbattendo la porta ed a testa alta, non senza polemiche. “Non ci sono più le condizioni, ma forse non ci sono mai state, perché io possa lavorare in pace e portare avanti il mio lavoro, rimetto il mandato al sindaco.” E aggiunge; “non sono tipa da sopportare continui ed inopportuni attacchi da chi vuole creare solo danni e problemi a prescindere.” I riferimenti, evidentemente, sono ai consiglieri Viteritti, Pettinato e Cavallotti che di recente, anche durante l’ultima seduta del consiglio comunale, hanno criticato il suo operato. “Da qualche tempo nei miei confronti c’è un clima inquisitorio ma ritengo che l’intero esecutivo non gode di quella libertà che dovrebbe avere e personalmente li ritengo atteggiamenti insopportabili portati avanti da chi, anche negli anni passati, ha provocato sempre problemi al sindaco di turno ed oggi come allora si stanno ripetendo le stesse dinamiche che non fanno bene né alla città nè alla politica, forse nel 2013 abbiamo sbagliato più di una candidatura.” Ed ancora; “Io sono una combattente, tutti conoscono la mia storia personale e quella della mia famiglia, avrò più tempo per la scuola e per i miei alunni ma non saranno un paio di consiglieri a fermare la mia attività.” Quindi le cose fatte; “con pochi fondi comunali siamo riusciti ad organizzare una serie di iniziative che hanno coinvolto anche le scuole, seminari con docenti universitari ed abbiamo messo mano ai regolamenti della Fondazione Padula e del Museo Maca toccando, forse, interessi operando scelte precise e coraggiose mai fatte in molti anni.” Riguardo le pesanti critiche rivolte alla Fondazione Padula, dice; “è una gestione monocratica che da quindici anni organizza solo kermesse e passerelle a cui non ho inteso partecipare.
” Ed infine; “ringrazio il sindaco Tenuta per la stima e le fiducia e che mi ha chiesto fino all’ultimo di ripensarci ma non è un caso che i destinatari delle critiche siamo io e l’assessore Martelli, ovvero le persone più vicine al sindaco stesso.” Non è un momento sereno per l’amministrazione Tenuta alle prese con malumori e prese di posizione. Dopo le dimissioni di Benvenuto arrivano anche quelle della Capalbo ed in mezzo la sfiducia al presidente del consiglio, Fabbricatore, firmata anche da tre consiglieri di maggioranza. In questi ultimi due casi, la maggioranza non ha inteso produrre alcun documento a favore dei dimissionari e dello sfiduciato. Tenuta ha ora l’arduo compito di serrare le fila e ricompattare una maggioranza sfilacciata. E deve farlo prima della fine del mese, prima, cioè, dell’approvazione del bilancio di previsione 2015. Un’ultima cosa; è da un po’ di tempo che noi di Acrinrete.info scriviamo di rimpasti, dimissioni e malumori ma più di uno, anche facente parte della stessa maggioranza, non ci ha mai creduto ed, anzi, ci ha sempre sottovalutato o smentito. Ora, forse, si dovrà ricredere. E le sorprese potrebbero non finire qui.
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