La vicenda che coinvolge l’ex consigliere comunale, Vincenzo Arena, ed il Comune, è tutt’altro che terminata. Tra le due parti, a quanto pare, continua il braccio di ferro a suon di ricorsi e aule giudiziarie, con dispendio di soldi e tempo. I fatti risalgono all’agosto del 2013.
Arena, eletto nelle fila dell’Udc, è a capo del distretto sanitario Pollino-Esaro. Nella seduta consiliare del 21 agosto del 2013, il consiglio comunale, fresco di nomina, lo fa decadere con i soli voti della maggioranza perché ritiene incompatibile i due ruoli, applicando, così, il decreto legislativo dell’aprile 2013 che riguarda le incompatibilità tra amministratori e dirigenti di enti pubblici. Arena non demorde e sebbene il suo partito non intende prendere posizione, lui va avanti ugualmente.
Prima si rivolge al tribunale di Cosenza, poi al Tar, dopo che il Comune respinge la sua richiesta di reintegro. Nemmeno una sentenza del Consiglio di Stato, per una vicenda simile alla sua, convince l’amministrazione Tenuta. Nei giorni scorsi, un cittadino elettore acrese, G. A., ha impugnato la sentenza del tribunale di Cosenza. In sostanza G. A., fa leva sul decreto del Presidente della Repubblica, il 570/60 articolo 82 e sul decreto legislativo 150/11, ex articolo 22, che riguarda azioni popolari in materia di eleggibilità, decadenza e incompatibilità.
Un percorso che dovrebbe essere più breve per giungere ad una soluzione e che ha costretto la giunta comunale (delibera del 28 aprile 2015, assente solo il sindaco Tenuta) a nominare l’avvocato Stanislao De Santis per difendere le proprie ragioni.
Dopo circa due anni, forse la questione sarà definita.