Acri concede il bis. A distanza di un mese e mezzo, la città riscende in piazza e poco meno di cinquemila persone hanno sfilato per le vie del centro per rivendicare diritti e servizi. “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato con mazze e pietre”, “l’ospedale non si tocca”, “basta tasse e promesse”, “Acrinrivolta”, sono alcuni degli slogan utilizzati dai manifestanti. Eppoi fischietti e cori, contro il governo comunale e quello centrale. Il tutto in modo pacifico e senza problemi di ordine pubblico. La manifestazione è stata promossa dal Comitato Libera Associazione per difendere l’ospedale e chiedere una viabilità più sicura, oltre che per protestare contro il caro tasse comunali.
Questioni che stanno creando apprensione nell’intera comunità e animando il dibattito politico di questi ultimi mesi. Il presidio sanitario, di recente meta di politici e figure istituzionali, appare ridimensionato in base al nuovo decreto firmato dal Commissario alla sanità Scura. In pratica sarà ospedale di montagna e perderebbe importanti servizi come il laboratorio di analisi, la dialisi, la radiologia e non avrà unità complesse, cioè primari. Sollevata per prima da Capalbo, consigliere comunale e provinciale del Pd, la problematica è ora al vaglio del presidente della giunta, Oliverio che ne dovrà discutere con Scura. Riguardo la viabilità, l’attenzione è rivolta ai lavori della statale 660 Acri-Cosenza e della Sila-Sibari che procedono a rilento condizionando in negativo lo sviluppo socio-economico dell’intero comprensorio.
Destano preoccupazioni le condizioni della statale 660 interessata da una frana attiva nel mentre i lavori della galleria e del viadotto sono fermi da più di un anno. Lo stesso Capalbo ha, però informato il consiglio comunale che la giunta regionale ha finanziato sia la 660 che la Sila-Sibari con fondi europei pari rispettivamente a due milioni e mezzo e sei milioni. In piazza ci sono anche medici e paramedici, studenti, pensionati, artigiani commercianti ed a differenza della manifestazione di febbraio, ci sono anche il sindaco Tenuta ed alcuni assessori (che si beccano qualche fischio).
Assenti, però, i cittadini e gli amministratori dei centri limitrofi. Ora si aspettano le decisioni degli organi competenti, entro pochi giorni, altrimenti, fanno sapere quelli del Comitato promotore, la città scenderà nuovamente in piazza e sarà pronta ad iniziative eclatanti per ottenere quanto gli spetta per legge, ovvero sanità e viabilità sicure ma soprattutto per dimostrare che quella di mercoledì non sia è stata solo una passeggiata per le vie del centro.
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