Stavolta c’è scappato il morso e l’allarme randagismo ad Acri sale di intensità. Un’infermiera, in servizio al laboratorio di Analisi dell’ospedale civile Beato Angelo, ieri mattina ha subito l’ennesima aggressione di cani in cerca di cibo e di un riparo.
La donna, intorno alle ore 7:30, stava recandosi in ospedale per l’inizio del turno. Proprio nei pressi della struttura sanitaria è stata raggiunta da una cane randagio che l’ha morsa alla coscia sinistra. La signora ha cercato di difendersi con l’ombrello e la borsa e dopo il morso è riuscita comunque a mettere in fuga l’animale, per poi raggiungere il vicino Pronto Soccorso, in cui le sono state prestate le cure del caso.
Negli ultimi giorni i casi di aggressione si sono moltiplicati, ma finora, vuoi per la prontezza di spirito di chi le ha subite, vuoi per un caso fortuito, mai si era verificato che il cane mordesse la vittima designata.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale il sindaco aveva accusato l’Asp di non procedere alle catture dei cani randagi sul territorio. Dall’Azienda Sanitaria Provinciale fanno invece sapere che il servizio è fermo perché il Comune non paga il canile sanitario, presso cui i cani catturati devono rimanere sessanta giorni, prima di essere dirottati all’oasi canina di Acri.
In ogni caso, il fenomeno non è più sostenibile ed è inconcepibile che la gente abbia paura di camminare per strada solo perché ci sono mute di cani randagi che scorrazzano indisturbati alla ricerca di cibo.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 26-01-2017