Il furto è avvenuto nel mese di Marzo in località Rinacchio di Rossano Calabro, area boschiva di competenza del Distretto Territoriale N. 3 di Acri dell'ente Calabria Verde.
L'inviato di Giletti, Beniamino Daniele, insieme al Maresciallo dei Carabinieri Forestale di Acri Paola Spinelli si trovava nel bosco demaniale interessato al furto per documentare il sopralluogo che ha portato al sequestro dell'area quando si è trovato coinvolto in un'azione di tentativo d' arresto di un boscaiolo abusivo. Successivamente, dopo aver ripreso lo stato dei luoghi completamente depredati si reca dal Dirigente del distretto Giuseppe Caligiuri per chiedere chiarimenti riguardo al mancato controllo del territorio di sua competenza che per due anni non è stato previsto permettendo il taglio furtivo di 3000 alberi con un danno economico di un milione di euro.
Il Dirigente Giuseppe Caligiuri, forse preso alla sprovvista, non riesce a dare risposte, dice di non sapere il perché, cerca di prendere tempo con sorrisi nervosi e risposte evasive, un comportamento così poco edificante da venire addirittura paragonato dallo stesso Giletti ad una scenetta cinematografica di Totò e Peppino. Insomma non sembra che ne sia uscito bene come immagine personale e professionale.
In studio il Commissario Aloisio Mariggiò di Calabria Verde commenta l'incontro con il Dirigente Caligiuri, che non ha soddisfatto le richieste fatte dal giornalista riguardo al controllo boschivo, dicendo con imbarazzo "non so che dirle, quindi andiamo avanti... Con sorriso ironico poi aggiunge è uno dei sei dirigenti che ho a disposizione nell'azienda chiudiamo l'argomento!"
Dichiara pure che "Calabria Verde da sola non è assolutamente in grado di vigilare con Guardie giurate il patrimonio forestale della Regione Calabria. Ci sono poche persone e sono dislocate in modo disomogeneo principalmente tutte nella provincia di Cosenza lasciandone altre scoperte. Questo perché sono state assunte non in funzione delle esigenze di servizio ma di altro, punto!" Poi aggiunge di non aver preso alcuno provvedimento sull'organizzazione del personale in quando confida nell'esito delle indagini in corso della Magistratura. Un secondo filone d’inchiesta aperto dal Procuratore Capo Eugenio Facciolla della procura della Repubblica di Castrovillari su circa 30 milioni di euro di legname venduto illegalmente dopo aver disboscato illecitamente centinaia e centinaia di ettari di terreno.
A quando pare chi doveva vigilare non lo ha fatto e addirittura forse sapeva benissimo cosa stava accadendo: un furto di legname, tagliato illegalmente e selvaggiamente, su commissione, da parte di società che avrebbero anche legami con la criminalità̀ organizzata.
Una parte del legname è servito per il commercio il resto dei furti guarda caso secondo il Commissario Mariggiò sono avvenuti nelle vicinanze delle Centrali a Biomasse che fanno uso di legname.
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