Ieri mattina gli acresi avevano tirato un sospiro di sollievo. Le notizie che giungevano sul fronte dell’ennesimo incendio in una estate che sta letteralmente devastando il territorio comunale sembravano incoraggianti.
Chi aveva lavorato duramente per tutta la notte e nel tardo pomeriggio di sabato assicurava che era stato bonificato e che in ogni caso il fuoco era sotto controllo.
Purtroppo i fatti si incaricheranno, da lì a qualche ora, di smentire tanto ottimismo. Ieri, nella tarda mattinata, il bosco di Gallice è tornato a colorarsi di rosso fuoco, rianimando i fantasmi del giorno prima. Sabato pomeriggio, infatti, un incendio, partito da Bisignano e che oltre il Comune di Acri interesserà anche quello di San Demetrio Corone, ha creato enorme apprensione.
Per il pericolo imminente, il sindaco Pino Capalbo era stato costretto a firmare l’ordinanza di evacuazione di diverse abitazioni che correvano un pericolo immediato.
I volontari del Gruppo di Protezione Civile hanno dovuto aprire un varco in diversi punti della recinzione dell’oasi canina, per permettere a molti dei cani ospitati di cercare riparo altrove e non rischiare di rimanere intrappolati nelle fiamme. Alcuni cani verranno invece trasferiti in un vicino campetto di calcio.
Il bilancio ieri mattina era da brivido: l’intero bosco di Gallice, di circa cento ettari, era stato distrutto. Complessivamente il territorio interessato arrivava a trecento. Un incubo, destinato a materializzarsi nuovamente ieri.
Anche la strada provinciale che collega Acri a San Demetrio Corone, e quindi alla Sibaritide, è rimasta chiusa per diverse ore, con il fuoco che ha pericolosamente lambito le abitazioni.
Hanno indefessamente operato contro la furia delle fiamme, che sabato hanno avuto anche l’aggravante di un forte vento che le ha sospinte, personale del Comune, volontari del Gruppo di Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Calabria Verde, Carabinieri Forestali, Carabinieri della locale stazione, Polizia Municipale, un Canadair e un elicottero di Calabria Verde. Ieri in serata il fronte continuava ad avanzare, sebbene non fossero segnalate situazioni di pericolo immediato per abitazioni o comunque edifici adibiti ad altre funzioni.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 14-08-2017