Acri. Un pesce d’aprile ben confezionato. Le rassicurazioni fornite dal Commissario alla sanità Massimo Scura, al sindaco Tenuta al suo vice Ferraro e ad altri sindaci del comprensorio, nel corso di un incontro tenuto proprio il primo aprile scorso a Catanzaro, si sono rivelate un bluff. Uno scherzo di pessimo gusto, però, che ha fatto indignare un’intera comunità. E così, nello stesso tempo in cui Scura ammaliava gli amministratori, tra promesse e sorrisi, il dipartimento regionale della salute aveva già disegnato il futuro del presidio sanitario. Un futuro con poche luci e molte ombre. L’ospedale Beato Angelo non solo non sarà potenziato ma sarà declassato ad ospedale di montagna. In realtà, da quanto è Spoke con quello di Castrovillari, cioè dal dicembre del 2012, l’apposito decreto, il n°191, non è mai stato attuato in pieno. Il futuro del nosocomio è scritto nelle oltre sessanta pagine del piano della nuova rete ospedaliera della Calabria, firmato da Scura stesso, ed in particolare nelle tabelle allegate che schematizzano nei minimi particolari tutti li ospedali regionali compreso il Beato Angelo. Scura aveva promesso di potenziare l’ospedale sia in termini strutturali che di servizi e posti letto. Sia chiaro, si tratta di una bozza, a seguito del decreto del Commissario, il numero 9 dello scorso due aprile, che ora sarà inviata al Governo centrale per essere vagliata ma se dovesse avere il via libera, per il nosocomio sarebbe la fine di un’epoca durata quarant’anni. Secondo il nuovo piano, il Beato Angelo, infatti, diventerebbe ospedale di montagna e perderebbe un bel po’ di servizi ad iniziare dal laboratorio di analisi sebbene esso lavori a pieno regime ogni giorno. C’è di più. Non sono previste strutture complesse, ovvero primari, nemmeno in radiologia, chirurgia generale, ginecologia e pronto soccorso. Saranno presenti, quindi, solo strutture semplici. Inoltre, non saranno riattivati i reparti di psichiatria e ostetricia, nonostante quest’ultimo produceva circa trecento parti all’anno, e si potranno effettuare solo interventi chirurgici programmati. Insomma una vera e propria mannaia su una struttura, fino a qualche anno fa, fiore all’occhiello dell’intera provincia e punto di riferimento per circa settantamila utenti. Non sono servite, evidentemente, le prese di posizione e gli appelli di diversi esponenti politici locali e regionali e le iniziative pubbliche, per tutelare e salvare il Beato Angelo ed ora si confida nella sensibilità del presidente della giunta regionale, Oliverio, che nei prossimi giorni dovrà rivedere Scura al fine di verificare meglio, e se è sarà il caso modificare, questo nuovo piano. Sarà rivista la riorganizzazione della struttura o sarà definitivamente affossata ? Nel frattempo non sono escluse altre prese di posizioni sia da parte dei cittadini che delle istituzioni che potrebbero portare anche a clamorose forme di protesta mentre l’intero personale del Beato Angelo, medico e paramedico, preferisce il silenzio.
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