Alla fine il rapporto tra l'amministrazione comunale ed Antonio Costantini si è rivelato abbastanza turbolento. Dapprima la nomina, nel settembre 2013, ovvero pochi mesi dopo l'insediamento della giunta Tenuta, poi il "licenziamento" per via dello stato di dissesto finanziario dell'ente, quindi, il richiamo nella primavera del 2014 ed, infine, le dimissioni, di qualche settimana fa, da parte del professionista. Sia chiaro, nessun contrasto, tra il Comune e l'esperto contabile, che percepiva 36 mila euro annui, compresi di oneri e che godeva della massima stima e fiducia del sindaco Tenuta e dell'intera giunta. L'amministrazione comunale, infatti, è stata costretta ad applicare il cosiddetto decreto Madia, (art. 6 del Dl 90/2014) della scorsa estate, che non prevede l'utilizzo nelle pubbliche amministrazioni di liberi professionisti in pensione. Un taglio ad incarichi esterni dati a persone che, pur in pensione, potevano ugualmente ricoprire ruoli pubblici di carattere direttivo, dirigenziale e di consulenza.
La circolare, oltre a vietare gli incarichi direttivi, dirigenziali, di consulenza, comprende anche i contratti d'opera intellettuale a pensionati.
Sono esclusi dal raggio d'azione del decreto, i commissari straordinari, e gli eventuali sub-commissari, che vengono posti alla guida di enti pubblici per un periodo di tempo limitato o per specifici mandati governativi, gli incarichi di ricerca e quelli in commissioni di concorso. Antonio Costantini, è stato già collaboratore del sindaco Tenuta dal 2000 al 2005, ha contribuito fattivamente all'elaborazione del piano di riequilibrio finanziario (assieme alla Fondazione Trasparenza del prof. Ettore Jiorio), in questi giorni all'esame della Sezione speciale della Corte dei Conti di Roma.