Acri. I contribuenti acresi, tirano un sospiro di sollievo. Per il momento. Il Comune, infatti, non è riuscito a deliberare l'aliquota riguardo la Tasi cosicchè il pagamento slitta al prossimo sedici ottobre. Nei giorni scorsi, invece, in molti si sono recati all'ufficio postale o in banca per pagare la Tares che a seguito dello stato di dissesto finanziario (rientrato nello scorso aprile) dichiarato dalla Corte dei Conti nello scorso dicembre, ha subito corposi aumenti.
La Tares si paga in base ai metri quadrati della struttura ed agli occupanti. Una mazzata per i negozi e molti si sono visti recapitare anche bollette superiori ai diecimila euro. Da qui la protesta al Comune dove cittadini e commercianti sono stati ricevuti dal sindaco Tenuta. L'amministrazione, in una nota, si difende e spiega le ragioni degli aumenti: "è necessario chiarire a tutta la popolazione che cosa si paga e perché si paga di più, e smentire alcune favole che certi politicanti cantastorie mettono in circolazione allo scopo di strumentalizzare ed esasperare il sacrosanto malcontento dei cittadini. Il governo Monti ha fissato, a partire dall'1 gennaio 2013, l'avvio della Tares che ha determinato un aumento spropositato del tributo visto che questa tassa deve servire a coprire il 100% dei costi del servizio e smaltimento dei rifiuti. Nel nostro caso, serve per coprire il costo che nel 2012, è stato di 3.200.000 euro per 10.000 tonnellate di rifiuti prodotti. Più si produce spazzatura, più aumentano i costi e più sarà salata la bolletta. Nel 2013 abbiamo abbassato la quantità di rifiuti a 7.000 per cui il prossimo anno la Tares sarà più bassa e ancora più bassa sarà quella che dovremo pagare perché a breve sarà dato in appalto tutto il sistema di raccolta dei rifiuti. L'Amministrazione Tenuta non è responsabile del gravoso aumento della tassa sulla spazzatura ed, anzi, ha salvato il Comune dal fallimento anche se esiste ancora una montagna di debiti."