Acri. Terzo consiglio comunale, ultimo atto. Giuseppe Cristofaro del Partito Democratico e Vincenzo Arena dell'Udc, non sono più consiglieri comunali. Sono stati decaduti dal civico consesso con i soli voti della maggioranza perché non hanno rimosso la loro posizione di incompatibilità entro i termini di legge. Nei loro confronti, infatti, era stata sollevata l'illegittimità nel ricoprire il ruolo di consigliere in quanto gli stessi ricoprono cariche presso altri enti pubblici. Cristofaro è presidente della Fondazione Padula mentre Arena è direttore sanitario del distretto Pollino-Esaro. Sulla base del decreto legislativo n°39 dello scorso aprile, la maggioranza guidata dal sindaco Tenuta, ha ritenuto opportuno contestare il loro ruolo all'interno dell'assise.
"Non vi è nulla di personale e non vogliamo cacciare nessuno – ha tenuto a precisare la maggioranza – ma solo garantire la legalità ed impedire che in futuro tutti gli atti del consiglio potrebbero risultare nulli." L'opposizione non ci sta ed è dura; "ci sembra di avere di fronte un plotone di esecuzione che ha eseguito finalmente la sentenza." Cristofaro e Arena aggiungono; "organi superiori come Parlamento e Civit hanno soprasseduto sulla questione perché ancora poco chiara, voi avete dimostrato sicurezza." La vicenda, però, potrebbe non finire qui visto che sia Cristofaro che Arena adiranno le vie legali e, dunque, ci saranno strascichi giudiziari. Leonardo Molinari dell'Udc, il terzo consigliere a cui la maggioranza aveva contestata l'incompatibilità, resta, invece, in assise visto che si è dimesso dal consiglio di amministrazione della Fincalabra. L'iter, che ha richiesto ben tre sedute dell'assise, è ora terminato e, quindi, la prossima sarà la volte delle surroghe (a patto che la maggioranza non intenda sollevare altre situazioni incompatibili) di Anna Vigliaturo, ex assessore al bilancio della giunta Trematerra, che prenderà il posto di Arena e Maria Mascitti, che sostituirà Cristofaro.
La seduta di ieri ha confermato ancora una volta il clima di tensione, rancore e di odio che vige tra maggioranza ed opposizione, uno stato di cose che non fa certo bene alla città. Nulla da fare, invece, sebbene siano trascorsi tre mesi, per l'elezione del presidente e del suo vice nonché per la costituzione dei gruppi e delle commissioni consiliari né tantomeno per la discussione sulle linee programmatiche del sindaco e della presentazione della giunta. Se ne parlerà la prossima volta.
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