Acri. Dopo l’ospedale tocca al poliambulatorio? Sembrerebbe proprio di si. La struttura di via Julia, nel cuore del centro storico della città, sta subendo un palese e preoccupante depauperamento dei servizi. Giorno dopo giorno, perpetrato dall’Asp in modo silenzioso e sotto gli occhi sbigottiti dei cittadini. Dall’inizio di questo mese anche il servizio di fisioterapia, infatti, è stato soppresso. Era operativo tutti i giorni, esclusa la domenica, e vi accedevano numerosi pazienti tra cui molti anziani. Prestazioni sanitarie eccellenti portate avanti da esperti professionisti e incassi assicurati per regione ed Asp. Ed allora perchè mai questa decisione? Secondo fonti molti vicini alla struttura, il servizio di fisioterapia, ed afferenti, non rientra nei cosiddetti lea, livelli essenziali di assistenza e, quindi, secondo la legge, può essere soppresso in qualsiasi momento anche perché, sempre secondo indiscrezioni fondate, il personale servirebbe per offrire prestazioni esterne, ovvero a domicilio. Ma il ridimensionamento coinvolgerebbe anche altri settori come oculistica, endocrinologia, ecografie, cardiologia per la mancanza o i guasti di importanti strumenti senza i quali le visite non possono essere effettuate. Insomma, un quadro desolante che si aggiunge a quello ancora più nero presente da qualche mese presso l’ospedale Beato Angelo, sebbene ospedale spoke, anche esso oggetto di una forte diminuzione dei servizi. Che ci sia una strategia da parte dell’Asp per punire la città? Che si vogliono portare vantaggi ai privati? Il tempo darà le risposte. L’Asp, invece, continua a spendere molti soldi per pagare onerosi affitti di locali privati (vedi cup ed uffici amministrativi di via Ippocrate) e taglia servizi e prestazioni a discapito di un distretto sanitario di circa ventimila utenti. Il tutto mentre la politica, a tutte le latitudini, subisce senza proferire parola.