Uno sguardo su Acri negli anni '50 tra fatti, aneddoti e foto
"Acri, mon amour", è il titolo del nuovo libro di Vincenzo Feraudo. L'autore, di professione avvocato, richiama alla memoria fatti, aneddoti e avvenimenti più salienti che hanno interessato la comunità acrese negli anni '50. Dalla costruzione della centrale idroelettrica Mucone, che portò all'occupazione di migliaia di lavoratori provenienti anche da fuori regione, al boom economico con la nascita di tante attività commerciali, dalla fondazione di società sportive a quelle scoutiristiche grazie all'intraprendenza di personaggi come Giuseppe Fiamma e Peppino Bomparola che coinvolsero numerosi giovani. Feraudo prende in esame anche usi e costumi di quel tempo, condizionati anche dalla presenza di molti lavoratori estranei alla realtà locale, c'è anche spazio per lo sport ed il calcio in particolare e Feraudo sottolinea la nota rivalità che esisteva tra Acri e San Giovanni in Fiore. Infine due fatti tragici che sconvolsero la comunità acrese; la morte dei giovani coniugi Romolo Falcone e Kitty Eenedek, travolti, da un torrente in piena ed il suicidio di due giovanissimi fidanzati verificatosi in località Duglia.
Il testo, formato da cento pagine, è arricchito da una corposa e accattivante documentazione fotografica. Feraudo, 74 anni, è al suo quarto libro. In precedenza ha pubblicato "la causa dei cento anni", "storie di paese", "briganti alla Caccia".
Svolge la libera professione e ricopre la carica di presidente dell'associazione avvovati di Acri intitolata a Vincenzo Dodaro.