La vicenda che coinvolge l’ex consigliere comunale, Vincenzo Arena, è tutt’altro che terminata. Essa, infatti, è ancora oggetto di discussione nelle opportune sedi giudiziarie oltre che negli ambienti politici. Nei giorni scorsi Arena, difeso dall’avvocato Francesco Luberto, dopo che il tribunale di Cosenza gli ha dato torto nel maggio del 2014 e dopo che il Comune ha respinto la sua richiesta di reintegro, ha deciso di rivolgersi al Tar. Arena, già capogruppo Udc ed attuale presidente del partito, è direttore del distretto sanitario Pollino-Esaro. Proprio in virtù di questo ruolo, la maggioranza che fa capo al sindaco Tenuta, nella seduta del ventuno agosto 2013, decide di farlo decadere da consigliere comunale applicando il decreto legislativo 4/2013 che riguarda le incompatibilità tra amministratori e dirigenti di enti pubblici. A nulla valsero le controdeduzioni di Arena e nemmeno una sentenza del Consiglio di Stato per una vicenda che coinvolge un dirigente medico della Campania, nonché consigliere comunale e, quindi, simile alla sua.
In sostanza il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ricorrente facendo notare che in questi casi l'incompatibilità si riferisce solo agli incarichi di direttore generale, amministrativo e sanitario e non giammai per altre cariche sub alterne, pure se dirigenziali. Secondo il Consiglio di Stato l'articolo 14 del suddetto decreto sottolinea come il personale denominato dirigente medico dei vari livelli ha caratteristiche peculiari diverse dalla generalità dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni. Arena continua a sostenere che ha tutto il diritto di risedersi in consiglio comunale e, quindi, si è rivolto al Tar. Il Comune non ci sta e si oppone e nella seduta dello scorso nove marzo (assenti il sindaco Tenuta e l’assessore Gencarelli), la giunta ha nominato l’avv. Stanislao De Santis per difendere le proprie ragioni.