Acri. Doveva essere il consiglio comunale, il primo dell'amministrazione Tenuta, degli auguri e delle nomine ma anche della presentazione della giunta e delle linee programmatiche. Insomma un'assise formale e di buon lavoro. Nulla di tutto ciò. Male, anzi malissimo la prima seduta, caratterizzata da colpi di scena, momenti di imbarazzo e di forte tensione.
Ad accendere la miccia ci pensano tre consiglieri di maggioranza, Pettinato, Roselli e Fabbricatore che (anche all'insaputa di qualche loro collega), ad inizio dei lavori, sollevano la probabile questione di incompatibilità che riguarderebbe tre esponenti di minoranza, ovvero Cristofaro (Pd), Arena (Udc) e Molinari (Centro Moderato-Udc). Il primo ricopre il ruolo di presidente della Fondazione Padula, di cui il Comune è uno dei cinque membri del consiglio di amministrazione, il secondo è direttore del distretto sanitario Pollino-Esaro ed il terzo collabora con la Fincalabra. Tutti e tre, naturalmente, hanno affermato di essere in regola con le normative vigenti in materia. Di altro parere la maggioranza che cita il decreto legislativo n°39 del 8 aprile scorso. Nessuna convalida dei tre consiglieri di opposizione, dunque, e consiglio rinviato a data da destinarsi tra lo stupore dei tanti presenti.
Arena è duro; "sono sconcertato, mi sembra un'aula di tribunale piuttosto che un consiglio comunale." Cristofaro non è da meno; "si capisce che l'amministrazione Tenuta vuole subito lo scontro, e va alla caccia di streghe attraverso minacce, ricorsi e carte bollate, siamo pronti al duello." Tenuta non ci sta; "stiamo applicando solo la legge ed in particolare questo decreto di aprile scorso che sta mettendo in difficoltà molte amministrazioni. Nessuna censura e nessun motivo di precludere a chicchessia la partecipazione al consiglio comunale."
In attesa che le parti facciano valere le proprie ragioni, l'assise è stata rinviata e di conseguenza nessun punto all'ordine del giorno è stato trattato. Vi è stato solo il tempo di procedere alla surroga di due consiglieri; al posto di Maria Francesca Coschignano (nominata assessore) è subentrato Angelo Milordo mentre alla dimissionaria Maria Bifano (che non ha partecipato ai lavori né tantomeno ha spiegato i motivi delle dimisisoni) subentra Pietro Lupiacci. La seduta, durata circa tre ore, è stata presieduta dal consigliere più votato, cioè Pino Capalbo (Pd).
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