Acri. Ridistribuzione delle deleghe e nuovo assessore. Oggi, venerdì, dovrebbe essere il giorno decisivo. Il sindaco Tenuta avrebbe deciso di completare l’esecutivo e nello stesso tempo di ridistribuire alcune deleghe. La prima mossa è necessaria dopo le dimissioni, non senza polemiche, dell’assessore Paola Capalbo, che aveva le deleghe alla cultura, pubblica istruzione, agricoltura e foreste. La Capalbo si è dimessa nello scorso mese di maggio, sbattendo la porta e polemizzando con alcuni membri della maggioranza. A distanza di due mesi esatti, Tenuta ha scelto il suo sostituto che, per garantire la presenza della cosiddetta quota rosa, dovrà essere una donna. Si tratta di una giovane professionista del luogo, già candidata alle elezioni comunali del 2013 a sostegno dell’attuale sindaco. Secondo indiscrezioni fondate, però, alla nuova entrata Tenuta affiderà la delega dei lavori pubblici, al momento tra le mani di Salvatore Ferraro a cui toccheranno cultura e pubblica istruzione. Per il resto dovrebbe restare tutto invariato; Franco Gencarelli, sanità e servizi sociali, Ottone Martelli, affari legali e personale, Maria Coschignano, turismo, sport e spettacolo. Nessun rimpasto, quindi, come auspicato da alcuni settori della maggioranza e sebbene gli impegni presi dal sindaco Tenuta nel corso di più riunioni di maggioranza. Eventualmente se ne parlerà a fine anno ma per il momento Tenuta non vuole assolutamente rivoluzionare il suo esecutivo formato, tra l’altro, da uomini di sua fiducia come Martelli e Ferraro. A nulla sono valsi gli inviti di alcuni consiglieri che chiedono da tempo una rivisitazione della giunta per il rilancio amministrativo dopo due anni e qualche mese di governo. Evidentemente Tenuta è convinto che con questi piccole modifiche sarà possibile invertire la rotta e iniziare una fase nuova che potrebbe anche coincidere con la decisione della Corte dei Conti di evitare lo stato di dissesto finanziario. E’ probabile che Tenuta illustri questo nuovo assetto della giunta nella prossima settimana, ovvero a ridosso della discussione del bilancio di previsione.