ACRI. “Qui, ad Acri, ci vengo sempre con piacere, ho partecipato a tante iniziative, ho molti amici ed è risaputo che è una città che dal punto di vista politico ha sempre vissuto gli eventi in modo passionale e partecipato.” Marco Minniti, sottosegretario del Governo Renzi nonché responsabile della sicurezza dello Stato, è ad Acri per una manifestazione a favore del sì al referendum del quattro dicembre, organizzata dal Pd.
Parla per una buona mezz’ora e strappa applausi in più di un’occasione. “Si tratta,dice, di un appuntamento importante, di una sfida vitale per il nostro Paese, votare sì significa cambiamento radicale anche per il Mezzogiorno e per la Calabria. Un Paese federale porterebbe vantaggi anche alla nostra Regione, sia in termini di investimenti che di completamento delle tante opere visto che la burocrazia sarà più snella e le istituzioni più efficienti.” Ed aggiunge: sento parlare di riforme da quando avevo i capelli (applausi e risate), sono trascorsi venti anni, nessuna è andata mai in porto, non possiamo perdere quest’altra occasione.” Ed ancora: “chi parla di attentato alla democrazia ed alla Costituzione, non ha letto i contenuti della riforma. La prima parte della Costituzione non si tocca né tantomeno si danno più poteri ad un uomo solo, piuttosto si vogliono ridurre i costi della politica, sopprimere enti inutili, evitare contenziosi tra Stato e Regioni e ridurre i mille parlamentari, un numero corposo che solo l’Italia possiede.
” Sul ruolo del Pd, dice: “ho sempre pensato al Pd come ad un partito di cambiamento, riformista ma questo non è un referendum su una forza politica, su una persona o sul Governo ma è appuntamento storico per far diventare l’Italia un Paese governabile. E’ una riforma che arriva tardi e per questo che non c’è più tempo da perdere perché è in gioco il futuro dell’Italia. Sia L’Europa che l’America stanno apprezzando gli sforzi del Governo Renzi, ci sono segnali importanti di ripresa, anche al Sud, e questa riforma non può che migliorare questo stato di cose.” Poi una stilettata agli avversari: “sono uniti solo dal fatto di votare no ma non hanno un progetto per il Paese e se immagino loro al Governo mi vengono i brividi.” Quando gli facciamo notare che anche nel Pd vi sono sostenitori del no, Minniti risponde con un sorriso beffardo: “fortunatamente qui in Calabria sono pochissimi.” Ne approfittiamo e gli chiediamo dello stato di salute del Pd calabrese: “dopo il referendum ci sarà la stagione congressuale, noi siamo contemporaneamente un partito di Governo nazionale e di Governo regionale ed è chiaro che al Pd viene chiesto molto e noi dobbiamo dare molto, ad iniziare dal referendum.
Non veniamo da risultati politici eccellenti, c’è molto da lavorare ma il Pd deve mettersi in testa che il partito trascinatore del centro sinistra.” Hanno dato il loro contributo all’iniziativa, Mimmo Bevacqua, consigliere regionale, Pino Capalbo, consigliere provinciale, Carmine Le Pera, segretario locale, Titty Scorza, del coordinamento provinciale Bastaunsì zonadem, Maria Grazia Bevacqua, del coordinamento locale Bastaunsì zona dem Acri.
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