Oggigiorno, le distanze tra amministrazioni e cittadini sono sempre più ampie, quando invece dovrebbe essere ricreato un giusto clima di partecipazione e fiducia reciproca, che sia di immediato riscontro tra le parti.
Questo si può realizzare, adottando anche nuovi strumenti diversi da quelli attualmente disponibili, che non sempre vengono utilizzati dai cittadini.
La partecipazione alla vita democratica è un principio che discende direttamente dal diritto di sovranità popolare e dal diritto di cittadinanza.
E’ con queste premesse, che a maggio di quest’anno, come attivisti del Movimento 5 Stelle, abbiamo presentato all’amministrazione comunale una proposta di regolamento per istituire il “Question Time” del cittadino nel comune di Acri.
Questo strumento, se adottato dal Consiglio Comunale, consentirà ai Cittadini di esporre pubblicamente domande (interrogazioni) al Sindaco, ai componenti della Giunta Comunale e al Presidente del Consiglio, su questioni di interesse generale che riguardano il nostro territorio, ed ottenere delle immediate risposte che saranno pubblicate e rese accessibili a tutti.
Un regolamento sul “Question time del cittadino ha la finalità di coinvolgere i cittadini che abbiano compiuto 16 anni di età, associazioni, gruppi informali e comitati, per esporre domande (interrogazioni) inerenti questioni di pubblica utilità ai componenti della Giunta Comunale.
Ad esempio, si potrebbero portare in discussione temi come la questione Sorical e la mancanza d’acqua, la viabilità, le buche e le strade dissestate, l’illuminazione pubblica, i servizi sanitari, la raccolta differenziata, la depurazione, e molti altri ancora.
Dall’adozione o meno del presente Regolamento si comprenderà se i proclami di cambiamento, trasparenza e partecipazione, ciclicamente sbandierati nel Consiglio Comunale, sono solo vuote dichiarazioni di intenti o se vengono seguiti dai fatti.
Chi vive nella nostra città, con il “Question Time” avrà un ulteriore strumento per dare voce alle istanze che riguardano il territorio.
Il programma elettorale che ha portato all’elezione dell’attuale maggioranza, prevede numerosi strumenti di democrazia partecipata, come ad esempio il “referendum cittadino su tematiche importanti e dibattute nella comunità”, oppure la “consulta dei territori (specie delle periferie)”, ma anche la “consulta delle associazioni” “gruppi di lavoro in capo ad ogni assessorato composti tra quei cittadini che volessero mettere le loro competenze al servizio della cosa pubblica”, il “bilancio partecipato”. Insomma parole come “partecipazione”, “trasparenza”, “rinnovamento”, tutti concetti promossi dal M5S.
Il regolamento è attualmente all’analisi della II commissione Affari Generali comunale, ma fermo da ormai diversi mesi.
Chiediamo al Presidente del Consiglio, di portare la nostra proposta in discussione al prossimo consiglio comunale, per favorire il dibattito in aula e far esprimere nel merito tutte le forze politiche.
La partecipazione dal basso all’attività politica ed amministrativa anche fuori delle istituzioni è possibile e nessuno deve esserne escluso.
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