“Al momento dell’insediamento di questa Amministrazione, la Corte dei Conti aveva già intrapreso nei confronti del Comune la procedura di dissesto guidato sul bilancio dell’anno 2011.” All’indomani della seduta del consiglio comunale, che ha approvato l’avvio di procedura per la redazione di un nuovo piano di rientro, il sindaco Nicola Tenuta, che possiede anche la delega al bilancio, precisa alcuni aspetti. “La Corte dei Conti imponeva al Consiglio Comunale di dichiarare il dissesto finanziario e per evitare la diffida del Prefetto si procedeva a dichiararlo a fine 2013. Il Comune si oppose presso le Sezioni Riunite di Roma che accolsero il ricorso. Quindi redigemmo un piano di riequilibrio che veniva approvato dal Consiglio Comunale nel luglio 2014, bocciato dalla Corte dei Conti di Catanzaro qualche giorno fa. La delibera della Corte dei Conti parla di doppia contabilizzazione in maniera errata ed impropria in quanto se è vero che il risultato del rendiconto di gestione 2014 presenta un avanzo di 752.007,64 euro, è pur vero che anche aderendo alla ricostruzione della Corte che ridetermina il risultato del rendiconto 2014 in un disavanzo di 6.136.801,45 euro è altresì vero che tale rideterminazione non incide sul disavanzo complessivo in quanto la Corte nel calcolare i residui attivi cancellati omette di considerare che gli stessi sono sia nel primo riaccertamento che nel secondo sono pari sempre ad 14.000.688,928 euro e in tale cifra è ricompreso il residuo attivo eliminato di 6.888.808,09 euro. Nessuna doppia contabilizzazione, quindi. La durata del piano di risanamento è stata stabilita in otto anni e, dunque, nessuna confusione sull’obiettivo di risanamento dell’Ente da conseguire entro il 2021. Posso affermare che non c’è nessun maggiore disavanzo rispetto a quello reale ed esatto quantificato nel Piano di riequilibrio, che le entrate correnti sono aumentate rispettando le previsioni del piano, che la spesa corrente è diminuita ed è perfettamente in linea con le previsioni programmate nel piano, che non vi sono più debiti fuori bilancio, che i pagamenti dei fornitori sono in linea con gli impegni di competenza. Questa Amministrazione poteva tranquillamente amministrare l’ordinario e lasciare ai Commissari il pagamento dei debiti e l’aumento al massimo delle tasse per tutto il periodo di commissariamento che normalmente ha una durata non inferiore a dieci anni. Questa maggioranza ha fatto una scelta difficile, affinchè il paese non cadesse nel baratro, lo ha fatto solo ed esclusivamente per il bene della città e per il futuro dei nostri figli, perché in caso di dissesto i primi a pagare sono i cittadini e non gli amministratori irresponsabili che hanno procurato i danni del dissesto. La responsabilità del dissesto è e rimane della giunta Trematerra-Maiorano del 2011 e di quella maggioranza. Se il ricorso non dovesse essere accolto, siamo pronti a redigere un nuovo Piano ma tengo a sottolineare che questa Amministrazione sta seguendo l’unico percorso possibile per salvare la città usando tutti gli strumenti di cui disponeva.”
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