L’Istituto d’Istruzione Superiore Liceo Classico e Scientifico “Vincenzo Julia” di Acri, nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa, ha previsto nel Curricolo locale, una serie di incontri attraverso i quali si vuole valorizzare il territorio nelle sue diverse risorse. Quello di mercoledì mattina, 2 Marzo 2016, si è svolto in collaborazione con l’Istituto comprensivo “V. Padula”, su “La figura di Adele Giannone e la prima centrale idroelettrica ad Acri”.
Così facendo, il Liceo Julia ha voluto valorizzare alcuni eventi e figure di spicco dimenticate, come Adele Giannone Salvidio, donna colta e di multiforme ingegno, che credeva nel progresso, quello vero.
Nell’Aula Magna il naturalista Angelo Vaccaro, cultore dei luoghi dimenticati, ha parlato agli studenti del IV e V anno della valle Mucone, del luogo ove sorgeva la centrale Giannone, della struttura del vecchio mulino trasformato in centrale con l'istallazione di una turbina costruita in una città del veneto.
Poi si è soffermato, con grande ammirazione, sulla figura di Adele Giannone, studentessa modello in un prestigioso istituto religioso napoletano, che al suo ritorno in Acri si guardò intorno per spingere la leva del progresso.
Nata in una delle più importanti e nobili famiglie di Acri nel 1888 la Contessa ritornata al suo paese, si sposò con Gennaro Salvidio al quale diede 10 figli. Poi si prodigò per la sua idea, maturata probabilmente nel periodo vissuto nella città partenopea, di illuminare il centro storico e le abitazioni di Acri con l’energia elettrica. Con grande determinazione convinse la sua famiglia ad investire in tal senso con la fondazione della società elettrica formata in primo tempo da lei con suo marito insieme a Franco ed Angiolo Giannone e da Angiolo Falcone. Il mulino ad acqua di famiglia viene così trasformato in una moderna centrale elettrica e fu raggiunta una grande conquista civile per Acri.
Portare la luce nelle case e illuminare le strade con le lampadine elettriche nel 1913 in un piccolo paesino di montagna, era impensabile a quei tempi. Basti pensare che Milano nel 1900 aveva solo 180 km di estensione di rete elettrica. Acri esattamente 31 anni dopo l'elettrificazione di New York, la prima al mondo, era alla pari grazie al grande valore di una grande donna. Adele Giannone con la sua società praticò per il Comune ed i cittadini le tariffe più basse d'Italia (per come riportato dagli archivi comunali). Ma la Contessa non si fermò qui, fu anche una benefattrice: ha fondato negli anni trenta con Don Vincenzo Vaglica e con la sorella Assunta Giannone un orfanatrofio femminile ‘l’Ente morale Franco Giannone’ in memoria del fratello caduto in guerra. Dimostrando una lungimiranza sociale per le donne madri in difficoltà e per le poveri bambine orfane.
Il silenzio su questa grande figura acrese è stato spezzato nel luglio del 2004 quando l’Ufficio di Presidenza della Regione Calabria tramite la sua rivista omonima ‘Calabria’, lanciò un concorso popolare per intitolare la sede del Consiglio Regionale. Il risultato, ottenuto per mezzo di lettere, fax e messaggi mail fu sorprendente: il nome di Adele Giannone Salvidio superò di molto quello di Tommaso Campanella, Corrado Alvaro, Umberto Zanotti Bianco e altri altisonanti nominativi di pensatori e uomini di cultura. Una delibera del Consiglio di Presidenza scelse Tommaso Campanella, considerato a ragione il più grande filosofo calabrese. Ma il nome di Adele Giannone Salvidio, la donna del progresso, rimase nell’oblìo e tutt’ora si attende che le venga intitolata una piazza, una via, una scuola, una sala pubblica.
Un invito che i ragazzi del Liceo hanno fatto proprio e in un articolo lo hanno ribadito alle varie Amministrazioni competenti, il Comune, la Provincia e la Regione come un minimo e indispensabile ‘grazie’.
Gli alunni hanno poi ringraziato il prof. Vaccaro ‘che ha saputo magistralmente farci
appassionare ad una delle vicende più belle del nostro territorio con la storia di una delle donne più importanti e illuminate che il nostro paese abbia mai conosciuto’.
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