Acri. “Ho potuto constatare un clima di pesante omertà tra il personale ausiliario presente in sala operatoria in occasione dell’intervento cardio chirurgico.” A parlare, ancora una volta, è il legale della famiglia di Antonio Fusaro, deceduto dopo qualcje giorno da un ‘intervento al cuore subito all’ospedale Maggiore di Novara. “Il personale, dice Mario Murano, non ha dato un pur minimo riscontro alla mia formale richiesta di poter assumere informazioni nell'ambito di investigazioni difensive ad accertare cosa sia realmente accaduto in quella sala operatoria. E' ragionevole ipotizzare che qualcosa di anomalo deve essere accaduto alla luce della complessiva durata dell'intervento cardochirurgico, oltre nove ore, che non trova precedenti nella casistica clinica per quel tipo di operazioni al cuore. Infatti, nonostante l'anomalia della durata dell'intervento, il referto operatorio, firmato dal dott. Micalizzi, è assai scarso ed appare più un tema astratto piuttosto, come avrebbe dovuto essere, una fedele certificazione degli eventi. Non esiterò a sollecitare la Procura della Repubblica di Novara onde ottenere la convocazione del personale paramedico, aggiunge Murano, infatti, appare quantomai necessario che debba assumersi la sua responsabilità davanti al Pubblico Ministero per le dichiarazioni che rilascerà nei verbali di interrogatorio, che peraltro potrebbero porsi in contrasto con gli accertamenti peritali che inizieranno il prossimo 16 marzo. L'Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara, dice ancora Murano, si è mostrata scarsamente collaborativa, avendo dato solo parzialmente riscontro ai quesiti che sono stati posti nell'ambito dell'attività investigativa nonostante sia apparso chiaro che le cartelle cliniche, nella parte di competenza cardiochirurgica, siano totalmente inaffidabili.
Per la morte di Antonio Fusaro, sono indagati Mauro Rinaldi, Ezio Micalizzi, Mario Commodo, Marco Lanfranchi, Barbara Giamundo e Daniele Pierelli. In pratica l’intero staff medico che effettuò l’intervento chirurgico nel febbraio del 2014 ed ora indagato con l’accusa di omicidio colposo. Dopo venti giorni dall’intervento, infatti,Antonio Fusaro decedette ma la sorella, Annunziata, decise di intraprendere le vie giudiziarie per fare chiarezza. Fusaro, 43 anni, era affetto da una malformazione alla valvola mitralica. Dopo l’intervento, non essendosi risvegliato, fu trasportato in coma farmacologico all’ospedale Molinette di Torino dove, purtroppo, morì il 24 febbraio. Il legale Mario Murano, afferma che le prossime notizie rappresenteranno una grossa novità.
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