ACRI. I ricorsi avverso lo stato di dissesto finanziario, certificato dalla corte dei conti, saranno discussi il 10 ed il 30 aprile. Si tratta dei ricorsi avanzati dalla maggioranza, guidata dal sindaco Tenuta, e dalle forze di opposizione, Udc e Pd. Paradossalmente il primo ricorso ad essere discusso sarà quello dell'opposizione che è stato inoltrato al Tar solo qualche mese fa mentre l'amministrazione lo aveva presentato nel mese di gennaio. C'è molto attesa attorno all'esito dei ricorsi in quanto, in caso di risultato positivo, per il Comune si aprirebbero le porte del pre dissesto che eviterebbe il default e l'aumento al massimo delle aliquote di tutte le tariffe. Il sindaco Tenuta ci spera molto visto che a dieci mesi dal suo insediamento l'attività amministrativa è praticamente ferma ed, inoltre, lo stato di dissesto non permette accensione di mutui e richiesta di prestiti. L'amministrazione fa perno su due aspetti: le elezioni amministrative, con relativo turno di ballottaggio, e le procedure di incompatibilità sollevate nei confronti di tre consiglieri comunali. Entrambe le vicende, secondo il governo comunale, hanno impedito di effettuare l'iter necessario per evitare il fallimento dell'ente. L'opposizione fa leva sull'articolo 244 del Testo Unico degli Enti locali secondo cui ci si trova nello stato di dissesto finanziario quando l'Ente non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili oppure esistono nei confronti dell'Ente crediti a cui non si può far fronte validamente. Presupposti, secondo i ricorrenti, che erano e sono del tutto inesistenti, in quanto il Comune poteva far fronte ai debiti con gli strumenti previsti dalla legge ed, inoltre, lo stesso Comune ha sempre garantito ai propri cittadini tutti i servizi, quelli indispensabili e quelli non indispensabili, né si trovava nella situazione di Ente strutturalmente deficitario in base ai parametri previsti dalla legge. I ricorsi comporteranno il rinvio dell'arrivo dei commissari ministeriali.