
La Regione Calabria ha speso oltre 85 milioni di euro nel settore del trattamento delle acque reflue per il periodo di programmazione 2007-2013, inoltre per il periodo 2014-2020 ha in programma di spenderne altri 50 ma il risultato non cambia ed è sotto gli occhi di tutti: non abbiamo un mare da bere.
La qualità dell’acqua è immutata o addirittura peggiorata. La Commissione europea ha confermato le condizioni preoccupanti del sistema delle acque reflue urbane in Calabria e la lentezza degli interventi sugli impianti di depurazione, criticità che hanno un impatto diretto sulla qualità delle acque di balneazione e sul turismo. È la denuncia dell’eurodeputata Laura Ferrara del M5S che dal 2000 si batte su questo annoso problema e non si può che constatare che queste misure non hanno avuto alcun effetto sulla mala gestione del sistema depurativo da parte della Regione mentre avranno un effetto diretto sulle tasche dei contribuenti.
La Calabria conta agglomerati non conformi nella sentenza del 31 maggio del 2018 che deferisce l’Italia a pagare una multa di 25 milioni di euro più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nel completamento dei lavori.
Ma La soluzione al problema della depurazione non arriverà prima del 2022-2023, almeno per quanto riguarda i 135 agglomerati oggetto di infrazione da parte dell’Unione Europea. Per come si evince dai dati del report pubblicato pochissimi giorni fa dalla Regione, su richiesta della Commissione delle petizioni, il cronoprogramma delle opere che dovrebbero partire l’anno prossimo, in piena campagna elettorale per le regionali, prevede anche la città di Acri. I tempi previsti per gli interventi su impianti e fognature sono avvio lavori primo Agosto 2019 e collaudo entro il trenta Giugno 2021 con una uscita dall’infrazione per Acri da giugno dell’anno successivo il 2022.
Da molto tempo si soffre per l’odore sgradevole che imperterrita per le strade di Acri ed entra nelle case quando cambia il verso del vento. Le grate di alcuni tombini sono uno sfiatatoio nauseante e ci domandiamo il perché di tutto ciò? L’acqua in alcune case arriva male e a ore alterne, in alcune zone della città addirittura di qualità dubbia. Continueremo a restare ostaggi di un centro di smistamento acqua denominato Ominiello che con delle potenti pompe dal fiume solleva l’acqua per un dislivello di oltre cento metri con un notevole consumo di energia elettrica e un continuo soccorso alla sua manutenzione ( d’inverno ad ogni guasto paghiamo una pompa 40 mila euro) oppure avremo una gestione controllata ed efficiente su tutto il territorio acrese della gestione dell’acqua e della sua depurazione? Per ora abbiamo solo Ordinanze del Sindaco e qualche controllo che purtroppo sono solo gocce in mezzo al mare…
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