Per anni il malaffare si è insidiato nelle modalità di voto con un trucco chiamato Cavallo di Troia. I voti venivano venduti con una scheda già segnata con l’indicazione del favorito dalle cosche e veniva consegnata a colui che per una cifra di 50/ 100 euro era disposto a vendere la propria preferenza.
Dal nome del vecchio trucco di Ulisse prende spunto questa truffa elettorale che si basa sulla complicità/ricatto di un componente della commissione del Seggio.
Il giorno di Sabato pomeriggio o Domenica mattina viene fatta recapitare ai malavitosi una scheda regolarmente timbrata e firmata fuori dal seggio elettorale. Spesso le schede sono fornite in numero superiore a quello dei cittadini iscritti alla sezione.
Chiunque disposto/obbligato a vendere il proprio voto prende in consegna, dagli uomini appostati nelle vicinanze del seggio, la scheda in oggetto già compilata con il voto espresso.
Poi entra nella sezione in cui è iscritto e riceve come per prassi la scheda vuota dal Presidente.
Entra nella cabina elettorale ma non per votare ma per scambiare la scheda vuota con quella già votata. A questo punto esce dalla cabina imbuca la scheda votata e riporta fuori dal Seggio la scheda nuova a chi gli consegnerà il compenso pattuito. E si ricomincia tutto daccapo. Per tutto il giorno una scheda già votata entra e una nuova ritorna. Moltiplicate per il numero dei seggi interessati e immaginate come il voto democratico possa essere falsato.
Quest’anno le cose cambiano, la truffa viene bloccata dal tagliando antifrode apposto sulla scheda elettorale in modo da creare una corrispondenza univoca tra chi vota la scheda consegnata e la scheda votata.
Le nuove schede sono dotate di un'appendice cartacea munita di un "tagliando antifrode" con un codice progressivo alfanumerico generato in serie;
dopo che l'elettore ha votato ed ha restituito la scheda al presidente del seggio debitamente piegata, tale appendice con il tagliando è staccata dalla scheda e conservata dai componenti dei seggi elettorali, che controllano se il numero del tagliando sia lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all'elettore;
solo dopo tale controllo il presidente del seggio inserisce la scheda stessa nell'urna (art.31, comma 6, e art.58 del d.P.R. n.361/57, come sostituito dall'art.1, commi 18 e 19, della legge n.165/2017).
Per nessun motivo bisogna staccare l’appendice con il codice altrimenti viene annullata la scheda e fate attenzione non potete più imbucare la scheda elettorale così come si faceva una volta!
Link Ministero dell'Interno http://dait.interno.gov.it/elezioni/faq-elezioni-politiche-2018#
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