Eccoci qui.
Non ci siamo arresi, come qualche “vecchio volpone” avrebbe voluto, ma è difficile tenere sempre alta l’attenzione e combattere con il volontariato e con i pochi mezzi a disposizione, contro il sistema di clientele e favoritismi che vige nel nostro paese. Abbiamo, purtroppo, anche constatato che non è la libertà che manca, quello che mancano sono gli uomini (e donne) liberi!
In questi mesi abbiamo notato un timido risveglio delle coscienze, e di questo crediamo di aver contribuito anche noi. Sono accaduti molti fatti della vita pubblica cittadina che necessitavano di una attenzione speciale, e dei quali alcuni nostri concittadini vicini, ma anche lontani, hanno scritto.
Abbiamo assistito al continuo depauperamento del nostro Ospedale, come di tutta la Sanità pubblica nazionale, presi di mira da chi vuole privatizzare i servizi pubblici, con logiche che avvantaggiano il mero profitto a discapito della salute dei cittadini, ed alle quali dobbiamo opporci. Noi su questo siamo stati sempre ignorati da parte dell’amministrazione, nonostante avessimo da dire la nostra.
Abbiamo assistito all’inaugurazione di un bar di un privato cittadino, con tanto di fascia tricolore, in barba al criterio di “un uso corretto” della stessa riservata a occasioni ufficiali e istituzionali. Fascia che invece mancava, è sempre bene ricordarlo, nella manifestazione a difesa dell’ospedale dell’aprile 2015.
Abbiamo osservato con ribrezzo al taglio sconsiderato di alberi, i quali non hanno avuto, negli anni la cura che meritavano. Gli stessi, pochi mesi prima erano stati “selvaggiamente” capitozzati, il tutto per il semplice profitto, che troppo spesso ha la meglio sul buon senso e sulla buona amministrazione della cosa pubblica.
Abbiamo constatato che non è stata risolta l’ormai cronica carenza d’acqua che assilla tutto il territorio cittadino. Acqua che invece viene usata per annaffiare rotonde, date in concessione a privati, con spazi pubblici “venduti” per nulla, in barba anche al codice della strada.
Abbiamo ricevuto la porta in faccia da parte del sindaco per la concessione del gratuito patrocinio per l’organizzazione di una giornata di promozione culturale acrese, perché poco “graditi”, tipico atteggiamento di chi di arroga il diritto di disporre della cosa pubblica come se fosse propria, dimenticando di essere un nostro dipendente, che presto o tardi dovrà lasciare la poltrona. Patrocinio concesso anche a iniziative con scopo di lucro!
Intanto, le bollette continuano ad arrivare: ultima delle quali l’ICI dell’anno 2011 di cui emesse a tappetto a tutti i cittadini, anche quelli che hanno già pagato! Nessuna risposta hanno avuto tutte le nostre richieste dello scorso anno per la detrazione dell’80% per il disservizio sulla raccolta dei RSU. Nessuna notizia sulla promessa del sindaco sui 700 mila euro a compensazione per la chiusura delle discariche pubbliche regionali.
Siamo disgustati nel vedere che un cittadino viene querelato per aver sollevato questioni oggettive alle quali non si risponde nel merito, ma alle quali si accampano scuse arzigogolate senza ne capo ne coda.
Siamo stufi di vedere questa nostra città in balia del pressapochismo di chi ci amministra, troppo preso a spartirsi quel poco che ancora rimane, scaricando i debiti di bilancio ed elettorali sulle future generazioni.
Ci siamo e ci saremo statene certi, di questi e di altri temi ci occuperemo presto!
Noi vogliamo sentirci orgogliosi di chiamarci acresi, passi anche acritani, ma non vogliamo di certo essere definiti (A)cretini!
Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi.
SOGNAuTORI
Non tutti gli uomini sognano
allo stesso modo
ci sono quelli che sognano
di notte nei recessi
delle loro menti
e si svegliano al mattino
per scoprire che il sogno
è passato invano.
Sono uomini
pericolosi
invece, quelli che sognano
di giorno poiché ad essi
è dato vivere i sogni
a occhi aperti e far si
che si avverino.
SCRIaTTORI
Non tutti gli uomini scrivono
allo stesso modo
ci sono quelli che scrivono
di notte nei recessi
delle loro menti
e si svegliano al mattino
per scoprire che lo scritto
è scorso invano.
Sono uomini
pericolosi
invece, quelli che scrivono
di giorno poiché ad essi
è dato scrivere vezzi
a occhi aperti e credere che far si
sia intelligente
La Fondazione Padula aveva festeggiato il suo novantesimo compleanno e lui, nel suo breve e commosso intervento, aveva ricordato all'amico Giulio che c'era ancora un suo lavoro da pubblicare. Era il suo modo di fare, il suo stile di vita, sempre attento e proteso a ricercare, scrivere, consegnare alla città un suo lavoro, uno scritto da pubblicare.
Il professore Fiamma ho avuto la fortuna di frequentarlo, stimarlo, apprezzarlo, volergli bene in momenti diversi della mia vita.
Lo ricordo cattolico impegnato nella vita ecclesiale , nella società e nella politica acrese.
Tollerante e severo, discreto e socievole, attivo e umile. Era per me il modello del cristiano immerso dentro la realtà quotidiana; mai bigotto, il suo cattolicesimo democratico e maritainiano era intriso di convinta laicità. Severo e intransigente nei principi era un fustigatore dei vizi e delle degenerazioni della politica, anche del suo partito; era la coscienza morale del cattolicesimo democratico.
Il suo rigore etico nulla toglieva alla tolleranza, al rispetto delle idee; era capace di tessere sempre rapporti di stima e rispetto verso tutti, anche verso gli avversari politici. Io sono convinto che non condividesse alcune mie scelte politiche, purtuttavia le ha rispettate con lo stile è la discrezione che lo contraddistinguevano!
Ma il professore Fiamma che ho potuto condividere e con cui ho lavorato è l'intellettuale, il ricercatore, lo studioso della storia di Acri, di Padula, del Beato Angelo.
Accanto a Giuseppe Abbruzzo ha costituito un prezioso tandem di studiosi che ha sostenuto per decenni quel formidabile mensile che è stato Confronto, ricco di notizie, informazioni, ricerche, inediti e studi preziosi per studiosi e studenti.
Assieme ad Abbruzzo e al compianto Renato Catalano ci ha regalati i Quaderni dell’Archeoclub, studi e ricerche sui luoghi più emblematici di Acri, che ancora oggi costituiscono materiale prezioso per tanti studiosi.
Ha voluto, cofondatore assieme ad altri, la Fondazione Padula, nella quale ha lavorato fino a poco tempo fa. Ha pubblicato tanto! Io voglio ricordare "Vincenzo Padula ‐ A cent'anni dalla morte", edito dalla Fondazione e di cui abbiamo prodotto una ristampa per le tante richieste da ogni parte del mondo. Uno studio rigoroso, ricco di una esauriente bibliografia, oggetto di consultazione da parte di tanti studiosi importanti.
Così Antonio Piromalli scriveva del suo volume: "...sono rimasto colpito dall'organicità della trattazione, dalla storicizzazione dell'opera, nella quale Giuseppe Fiamma dimostra competenza e acutezza critica".
Il ricercatore, lo studioso scrupoloso ed equilibrato, il poeta, l'intellettuale impegnato e generoso, l'uomo tollerante e rigoroso, il cofondatore della Fondazione Padula, che ha voluto, amato e servito per anni: è il Giuseppe Fiamma che ricordo con amore e riconoscenza.
È stato detto da tanti che " con lui se ne va un pezzo della storia di Acri". A me piace riconoscergli che " con Fiamma è stata scritta una pagina importante della storia di Acri". Ai giovani il compito e il dovere di continuare a scrivere la bella storia della nostra città . A nome della Fondazione Padula, grazie professore Fiamma.
Il nostro Redattore Capo (di “Confronto”), Giuseppe Fiamma, ci ha lasciato.
Se il periodico ‐ che ad alcuni suona bestemmia ‐ fosse stato in vita avremmo dovuto dedicargli l’intero numero, per tracciarne la personalità e scrivere della sua vasta cultura; del suo modo di essere Uomo; del suo modo di vivere, osservare, rilevare, suggerire, indicare, ecc.
Abbiamo trascorso insieme un sessantennio, per motivi diversi, e, perciò, il vuoto che mi lascia è immaginabile.
Quando lui capogruppo della DC e io consigliere del PCI eravamo nel Consiglio comunale e, in quegli anni, militare in partiti diversi signi icava guardarsi in cagnesco, noi che, a volte, confutavamo posizioni e idee eravamo gli Amici, che si rispettavano, anche in questo.
Quando proposi la costituzione del Centro Padula ‐ proposta che fu avversata, inizialmente, anche da quelli del mio gruppo ‐ dai banchi dell’opposizione si levò la sua voce di sostegno. Con lui fummo alla Regione a sollecitare l’assessore alla Cultura, per inanziare l’acquisto dei manoscritti del Padula. L’assessore comunale alla Cultura del tempo si era eclissato. Con lui fummo nel Centro Studi e Ricerche V. Padula, successivamente, nella Fondazione. Cercammo, non con le chiacchiere, di farli conoscere e apprezzare, mettendo a disposizione, senza nulla chiedere o pretendere, le nostre conoscenze, i nostri studi, i nostri saggi.
Peppino Fiamma seppe vedere, giudicare e operare rettamente, perché non cercava onori, ma riteneva sacro dovere mettersi a disposizione della comunità.
Sorto “Confronto” ritenni che dovesse essere non un periodico di parte, come qualcuno voleva, ma aperto a tutti. Chi vedeva corto lo etichettò come organo di partito, e a opera d’un’eminenza grigia del mio partito fui oggetto d’un “processo”, con l’intervento di funzionari federali. Motivo: Abbruzzo dirigeva il giornale in modo eccessivamente democratico.
Peppino, al di là di cosa ne pensassero gli altri, aveva capito questo mio modo di essere e di intendere e incominciò, a dispetto di tutti, la sua collaborazione, che durò circa un quarantennio. Lui, persona coltissima, ricercatore minuzioso, cultore di storia e letteratura locale scrisse pezzi memorabili. A lui af idai i rapporti epistolari con le varie irme “altolocate”. Ricordo, quando gli dissi d’aver invitato il prof. Antonio Piromalli a collaborare. Appena iniziò la collaborazione ‐ durò ino alla ine dei suoi giorni ‐ e lo comunicai a Peppino, disse: ‐ Questo è un autorevole apprezzamento del nostro lavoro ... Se lo avesse valutato negativamente sarebbe stato un giudizio stroncante... invece... ‐.
Era attento a tutto. Faceva, anzi pretendeva di fare la correzione delle bozze e, quando era impedito a recarsi in tipogra ia dovevamo inviargli il bozzone a casa. Eseguiva tutto con impegno, competenza meticolosità. In occasione del 1° centenario della morte di Padula gli af idai il compito di presentare il nostro autore e di fare i resoconti delle giornate paduliane. Quel lavoro, ammirato e studiato, fu poi pubblicato in volume nei Quaderni della Fondazione.
Ripeteva spesso: ‐ Se non vi fosse stato “Confronto” non avrei scritto e pubblicato tanto ‐. Questo valeva per tanti di noi che collaboravamo.
Il legame nostro col periodico ho potuto constatarlo in questi tristi giorni: tanti collaboratori che risiedono fuori Acri, hanno sentito il bisogno di telefonarmi e dolersi della scomparsa, come se un autorevole appartenente a quella “famiglia” appartenesse a tutti.
Dovrei scrivere chi sa quanto sull’Amico, sul giornalista, sul saggista scomparso, ma basti solo il dire che, per tanti di noi è scomparso un caro Amico, per tanti altri il cultore della storia e delle patrie glorie. Per me, e credo per tanti, Peppino Fiamma vive, perché in noi resta l’imperituro ricordo e per altri ancora il messaggio contenuto nelle sue opere, che lo farà apprezzare degnamente.
Giuseppe Abbruzzo
Acri Punto Info è un portale d'informazione on line dal 2001 della città di Acri. Oltre alle notizie e alle opinioni potete trovare anche cenni sui personaggi storici più importanti. Nella galleria immagini sono pubblicate le foto di Acri, dai panorami alle foto foto d'epoca.
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