Acri. Martedi, torna a riunirsi il consiglio comunale in una seduta straordinaria e di rilevante importanza. I diciassette consiglieri, infatti, dovranno discutere, ed approvare, lo stato di dissesto finanziario così come imposto dalla Corte del Conti di Roma nella sentenza dello scorso nove novembre. In caso contrario, il consiglio verrà sciolto e decadrà. In realtà, l’assise era stata già costretta a deliberare, con i soli voti della maggioranza, lo stato di dissesto nel dicembre 2013 ma poi il Comune inoltrò ricorso alla Sezioni Riunite della Corte che lo accolse parzialmente. L’organo di controllo impose al Comune,però, di redigere un Piano di rientro, approvato dal consiglio comunale, nel luglio del 2014.
Un Piano, però, che non è stato ritenuto idoneo dalla Corte dei Conti di Catanzaro ed in seguito anche da quella di Roma con la sentenza, che non lascia appello, dello scorso novembre. Nell’atto si evidenziano, tra l’altro, gravi irregolarità nei bilanci comunali degli anni precedenti ed errate contabilizzazioni nel Piano di rientro. Cosa accade adesso?
La delibera del consiglio comunale, che con ogni probabilità sarà votata solo dai nove consiglieri di maggioranza, sarà inviata al Ministero dell’Interno che poi comunicherà il tutto alla Prefettura di Cosenza che dovrà, probabilmente a febbraio, nominare i Commissari. Un epilogo che nessuno, amministratori e cittadini, avrebbe voluto ed immaginato. Le elezioni comunali sono previste nel 2018 ma è chiaro che il prossimo sarà un anno difficile per la comunità ma soprattutto per sindaco e giunta che avranno le mani legate su ogni atto amministrativo che dovranno redigere. Quella di oggi, che inizierà alle 15, sarà una seduta fiume ed anche animata. L’occasione,infatti, fornirà a maggioranza ed opposizione di discutere su quanto fatto finora, dopo tre anni e mezzo di governo, ed il dibattito sarà senza esclusioni di colpi.