“Questioni prettamente personali e non giammai politiche ed amministrative, mi hanno portato ad effettuare questa decisione.
” Cosimo Fabbricatore, ex consigliere di maggioranza, già presidente del Consiglio Comunale, uno dei nove consiglieri dimissionari (gli altri otto sono della minoranza), illustra i motivi che lo hanno spinto ad essere stato uno dei corresponsabili dello scioglimento anticipato del Consiglio Comunale.
Lo fa in poco meno di un’ora, con il solito equilibrio che lo contraddistingue, con pacatezza, a tratti con commozione, senza insulti, rimpianti ed offese.
Chiarisce subito: “non sono un traditore, le mie dimissioni sono scaturite dai cattivi ed, oramai, inesistenti rapporti personali con il resto dei consiglieri di maggioranza e con alcuni assessori.”
Ed aggiunge: “in quattro anni, da Presidente dell’Assise, ho subito vari affronti, dalle sfiducie all’isolamento in cui la maggioranza voleva cacciarmi attraverso riunioni segrete, dalle accuse di favorire l’opposizione allo sgarbo alle ultime elezioni provinciali quando alcuni consiglieri di maggioranza non solo non mi hanno votato ma hanno anche immortalato la loro preferenza, nonostante ciò mi sono sempre comportato correttamente e coerentemente.”
Sul perché si è accordato con la minoranza, dice: “sarebbe stato inutile, lungo e, quindi, dannoso per la città, un passaggio in Consiglio Comunale, luogo dove si dovrebbe discutere di politica ma alla base delle mie decisioni non c’è nulla di politico.”
Ed aggiunge: “ho sposato un progetto ambizioso, redatto nel 2012 con l’ex sindaco Tenuta e l’ex assessore Benvenuto, risultato vincente alle elezioni del 2013, e che ci ha permesso di effettuare delle scelte importanti seppure in un momento difficile. Dal punto di vista amministrativo rifarei tutto, anche se nell’ultimo periodo la maggioranza aveva perso la bussola e ridotto gli spazi democratici impedendo, ad esempio, al sito locale Acri In Rete, la
trasmissione, gratuita, dei lavori del Consiglio Comunale.”
Fabbricatore ammette i malumori: “negli ultimi tempi mi sentivo a disagio, familiari ed elettori, anche vicino a questa Amministrazione, mi invitavano ad abbandonare, il gesto permette il termine di un’esperienza ed un nuovo Consiglio Comunale a breve scadenza.”
Fabbricatore ricostruisce le ultime ore che hanno preceduto le sue dimissioni: “ho visto il sindaco Tenuta che mi ha fatto alcune proposte, a me non interessava la poltrona ma un cambio di rotta, quando ho capito che ciò era impossibile ho contattato gli altri consiglieri, nessuna pressione, quindi, da parte loro nè promesse per il futuro.” E precisa: “la situazione era diventata insostenibile ed avrei preso questa decisione anche se fossi stato eletto al
Consiglio Provinciale.”
Ed ancora: “all’interno della maggioranza e dell’esecutivo vi era anche un clima di odio verso alcuni avversari ed addirittura Enti (Fondazione Padula, ndr), non siamo stati capaci di dialogare con i Governi nazionali e regionali, e ciò ha rallentato la nostra azione amministrativa.”
Infine confessa: “sarò in campo anche nella prossima campagna elettorale.”
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