Non più venti milioni, bensì trentaquattro di cui sette fuori bilancio, ovvero senza copertura finanziaria. Questa sarebbe la somma equivalente ai debiti contratti dal Comune. La situazione finanziaria dell'ente, quindi, è drammatica. La cifra, da rabbrividire, è venuta fuori dopo una ulteriore ed accurata verifica effettuata di recente non solo dagli uffici ma anche dai consulenti esterni di cui il Comune ha deciso di avvalersi.
La corposa massa debitoria, è emerso dagli ultimi incontri, non è da addebitare ai soli ultimi anni di gestione ma è una situazione pregressa che si protrae da almeno venti anni. Se così fosse le negligenze economiche e finanziarie riguarderebbero anche le amministrazioni Tenuta (2000-2005) e Coschignano (2005-2010). Ai cittadini, però, poco importa di chi sono le colpe, la situazione è drammatica e la comunità ne farà le spese. Finora, quindi, la massa debitoria è stata sottostimata e sia la maggioranza che la minoranza hanno sempre sostenuto che i debiti ammontavano a venti milioni di cui sei fuori bilancio.
Ma ora, le cose cambiano e di molto. Ed a questo punto cambia anche il rapporto tra Comune e Corte dei Conti.
Nello scorso mese di aprile, l'organo di controllo, infatti, aveva accolto il ricorso (presentato dalla maggioranza) avverso lo stato di dissesto finanziario attuato dalla stessa Corte ed invitava il Comune a presentare, entro novanta giorni, quindi entro il 30 luglio, un piano di rientro e tentare così di attivare la procedura di pre dissesto per poter attuare una serie di azioni come l'accensione di mutui, la diminuzione dei tributi e la richiesta di fondi statali. Questo nuovo stato di cose, quindi, impone nuove soluzioni ed il tempo stringe.
I termini, infatti, scadono tra un mese e non sarà facile redigere un piano di riequilibrio che possa soddisfare le richieste della Corte.
Al Comune si è passati da uno stato di fiducia ad uno di pessimismo e considerato la situazione difficile e complicata, l'amministrazione Tenuta ha ritenuto opportuno avvalersi della collaborazione di un altro esperto in contabilità degli Enti locali da affiancare al direttore generale Antonio Costantini. Da palazzo Gencarelli, non giungono notizie confortanti. Troppi debiti e poco tempo a disposizione.
A questo punto la probabilità, che la Corte bocci il piano di rientro e che arrivino i Commissari straordinari, è altissima.